Con l’omaggio a Giacomo Carissimi per il trecentocinquantesimo anniversario della morte, si conclude il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra
Maurizio Modugno, MUSICA, 9 novembre 2023
[…] Il maggior interesse s’appuntava per noi sul concerto di Colusso e sui due oratori di Carissimi: Sponsa Canticorum “Dialogo a quattro” e Vanitas vanitatum “Contemptus mundi”. […] La musica vi è un autentico gioiello di estetica barocca […]. L’esecuzione d’entrambi i titoli è stata di quel livello d’assoluta eccellenza cui Flavio Colusso in tal ambito ci ha abituati: e ne fanno testo i nove CD dell’integrale degli oratori del Carissimi da lui realizzata per la Brilliant. Qui egli, nell’Ensemble Seicentonovecento, s’avvaleva di nomi di spicco […] ottimi cantanti tra i quali vanno citati almeno la formidabile Margherita Chiminelli (Sponsa I) e il baritono Mauro Borgioni. Il piccolo coro di Santa Maria dell’Anima a Roma è ben noto per la sua forbitezza, sì che la cultura e il braccio vivissimo di Colusso hanno dato luogo ad una performance non solo musicalmente più che accattivante, ma superbamente collocata in quella autentica meraviglia di colori e di volumetrie che è l’abside della Chiesa di Sant’Ignazio. Non a caso questa, nonostante le sue dimensioni, affollata di pubblico entusiasta.
Due rari e splendidi lavori di Carissimi al Festival di Musica e Arte Sacra di Roma
Flavio Colusso con l’Ensemble Seicentonovecento e la Cappella di Santa Maria dell’Anima ha inaugurato le celebrazioni del trecentocinquantesimo anniversario della morte dell’inventore dell’oratorio musicale.
Mauro Mariani, Il Giornale della Musica, 8 novembre 2023
[…] La Cappella Musicale di Santa Maria dell’Anima, che non per caso è la chiesa della comunità cattolica tedesca di Roma, dunque un’isola tedesca in Italia. Non solo partecipa regolarmente alle funzioni religiose di quella chiesa, ma si impegna anche nella riscoperta dell’enorme e semisconosciuto patrimonio musicale romano del rinascimento e del barocco. La dirige Flavio Colusso, che è anche il fondatore e il direttore dell’Ensemble Seicentonovecento. A Colusso e a questi due gruppi riuniti era affidato il concerto di chiusura del festival, che ha dato l’avvio alle manifestazioni per i trecentocinquant’anni dalla morte di Giacomo Carissimi. […] E prima di ciascuno dei due oratori in programma, Colusso ha letto dei brani tratti dal Quaresimale del gesuita Paolo Segneri per riproporre il clima di meditazione, raccoglimento e partecipazione – e non di semplice ascolto musicale – che era proprio delle esecuzioni degli oratori di Carissimi in quanto eventi non solamente artistici ma anche e soprattutto spirituali. […] Questa superba creazione musicale e l’ottima esecuzione hanno vinto la lotta contro l’acustica inevitabilmente dispersiva dell’enorme chiesa barocca, penalizzante soprattutto per le voci femminili, e hanno conquistato il numerosissimo pubblico, che ha ringraziato con applausi calorosi Flavio Colusso e tutti gli interpreti […].
De Marc-Antoine Charpentier à Giacomo Carissimi
aux fécondes sources de l’oratorio, à Rome
Francis Lippa - Titus Curiosus / Mollat.com - 18 aprile 2019
En cherchant bien… Carnets d’un curieux
[...] En ce moment même, j’écoute avec très un vif plaisir la Jephte de Carissimi, dans l’interprétation de l’Ensemble Seicentonovecento de Flavio Colusso, dans le premier CD du coffret de 9 publié par Musicaimmagine Records, en 1996, et re-publié en 2013 par Brilliant Classics. Sans nulle hystérie - qui serait malvenue - Carissimi ainsi interprété par des Italiens dont le ténor Francesco Sclaverano (Jephte) et la soprano Nunzia Santodirocco (sa fille) présente de plus chaudes couleurs que le pudique et sobre Charpentier de Sébastien Daucé et Correspondances. Carissimi est un compositeur majeur !!! Et Jephté un chef d’œuvre d’une extraordinaire intensité.
Ce jeudi 18 avril 2019, Titus Curiosus – Francis Lippa
CARISSIMI
I Mottetti Carlo Vitali - Classic Voice - gennaio 2015 / *****
L’Arione romano, mitico ammaliatore di mostri marini, è Giacomo Carissimi, maestro di cappella presso quel collegio gesuitico dell’Apollinare che sotto la sua guida si trasformò in seminario di compositori giunti da ogni angolo d’Europa. Grazie a lui ciò che intorno al 1620 era novità assoluta, il mottetto multisezionale concertato “alla romana”, mezzo secolo dopo trionfava come standard nella liturgia cattolica di qua e di là delle Alpi; anzi perfino nelle cappelle protestanti di Dresda, Lipsia, Amburgo e Londra. Autentico teatro spirituale che non teme il confronto coi suoi più noti oratorii latini e nel 1670, ancora lui vivente, usciva a Costanza in antologia esemplare (28 titoli sui circa 200 che si stima aver composto in questo genere) a cura di Giovanbattista Mocchi.
Sono evidenti i pregi di una registrazione come la presente, formatasi nel corso di un progetto iniziato 14 anni fa e perdipiù ambientata nei luoghi medesimi dove il Maestro visse e operò. Eccellente è l’adesione di cantori e strumentisti ai requisiti di una scrittura dove si alternano in cangiante varietà il recitativo, il dialogo ora drammatico ora madrigalistico, l’arioso binario o ternario su bassi figurati e “passaggiati”, l’aria a voce sola.
Flavio Colusso e il suo ensemble Seicentonovecento si sono ormai imposti quali interpreti di riferimento nella riscoperta del genio di Marino; lo testimonia l’integrale degli oratorii in ben 9 cd, sempre targati Brilliant.
Rivive l’ingegno seicentesco di Carissimi
Dischi Sacra Andrea Milanesi - AVVENIRE - 28 novembre 2014
Arion Romanus è il titolo di una raccolta a stampa di 28 mottetti di Giacomo Carissimi (1605-1674), pubblicata nel 1670. Si tratta della consacrazione ufficiale e definitiva di un artista di altissimo ingegno, considerato il “padre” dell’Oratorio e della Cantata da camera, che per oltre quarant’anni ha ricoperto il ruolo di maestro di cappella presso la romana Basilica di Sant’Apollinare (annessa al Collegio Germanico e Hungarico), divenendo un punto di riferimento imprescindibile per il panorama musicale coevo (tra i suoi allievi si contano nomi illustri quali Marc-Antoine Charpentier, Johann Caspar Kerrl o Christoph Bernhard).
L’Arion Romanus offre un saggio esemplare del talento compositivo di Carissimi, attraverso pagine che presentano elementi formali e stilistici di estrema varietà, spaziando dalla monodia in stile recitativo al concertato o all’arioso (in chiusura del mottetto O quam dilecta Mensa è addirittura presente un vero e proprio madrigale).
È questo da sempre il repertorio privilegiato dall’ensemble vocale e strumentale Seicentonovecento e dal suo direttore Flavio Colusso, che con questa incisione suggella una lunga e assidua frequentazione che lo ha visto protagonista nella duplice veste di studioso e interprete; il coronamento di un progetto che ancora una volta conferma il valore degli esecutori e l’eccellenza dell’autore.
Seicentonovecento/Flavio Colusso/Carissimi Arion Romanus/Brilliant
MASCAGNI Messa di Gloria
Iorio Zennaro, Pietro Spagnoli, Ensemble Seicentonovecento, direttore Flavio Colusso Gianni Gori - Musica - novembre 2014
[...] L’edizione discografica ripropone una edizione del lontano 1991 affidata all’Ensemble Seicentonovecento, formazione vocale e strumentale fondata e guidata da flavio Colusso con sede (dal 2002) a Villa Lante al Gianicolo. Un operoso cantiere musicale impegnato a illuminare opere importanti e rare finite, nell’arco di quattro secoli, in una sorta di cono d’ombra. Gli estremi dell’Ensemble sono davvero
estremi: da Carissimi al giovane Mascagni. Sorprende, per quest’ultimo (che muoveva dalle esigenze di facilità di esecuzione e nello stesso tempo nella ricerca dell’effetto) l’equilibrio dell’esecuzione documentata dalla bella qualità fonica del CD. Merito della concertazione e della direzione di Flavio Colusso, dell’organico e di due solisti di ottime qualità vocali [...].
CARISSIMI Complete Motets of Arion Romanus
Ensemble Seicentonovecento, direttore Flavio Colusso Claudio Bolzan - Musica - novembre 2014
[...] Questo importante repertorio (finora inciso solo parzialmente) ci è offerto da Flavio Colusso a capo dell’Ensemble Seicentonovecento, già reduce da una acclamata integrale degli Oratori dello stesso [...]: si tratta di un’iniziativa di fondamentale importanza per la serietà, la coerenza e il rigore stilistico dell’approccio, per la fluida conduzione dell’insieme, per la notevole valenza delle voci. Ne è scaturita un’immagine dell’autore pienamente rispondente allo spirito della festa barocca, per la quale l’ispirazione religiosa non poteva essere
disgiunta dalla grandiosa affermazione della maestà divina e della potenza della chiesa, in un contesto globale improntato in diversi casi ad una spettacolarità non priva per questo di contrastanti indugi meditativi e di assorti ripiegamenti. [...] Un’iniziativa, dunque, degna di particolare attenzione, resa tanto più godibile da una registrazione di notevole impatto.
I confini del Barocco
Festival della Val di Noto, Roma, Oratorio del Caravita Mario Dal Bello - ottobre 2014 - Città Nuova
MUSICA CLASSICA
Nel 1776 Giuseppe Geremia ha composto l’oratorio “L’Esaltazione di Mardocheo” per la cattedrale di Catania. E Flavio Colusso l’ha riproposto dopo secoli a Roma con una esecuzione che desta stupore: musica frizzante, decisa, melodiosa, recitativi dolci e drammatici insieme – da cui il catanese Bellini deve aver attinto più di qualcosa – arie fantasiose, suoni turgidi e lucenti che ricordano Paisiello, Piccinni e Jommelli, ossia la grande “scuola napoletana” che ha insegnato all’Europa, Mozart compreso, e non solo l’opera ma la sinfonica.
L’episodio biblico, dal libro di Ester, con la gloria del perseguitato Mardocheo, è affidato a voci notevoli: il contraltista Antonio Giovannini – una meraviglia per estensione, timbro, fraseggio - ai soprani Maria Chiara Chizzoni – aerea – e Paola Cigna, al tenore Anicio Zorzi Giustiniani. L’Ensemble Seicentonovecento, con strumenti originali, esegue un lavoro che si vorrebbe riascoltare ancora per risentire le acrobazie della tromba, la tempesta dei timpani, i lampi dei violini e quegli oboi dal suono di miele.
Dalla Sicilia ci raggiunge, grazie al Festival, un raggio di un patrimonio d’arte ricchissimo, tutto da esplorare.
Santinis wundervolle Noten
Konzert mit dem Ensemble "Seicentonovecento" im Paulus-Dom Elmar Schilling - 17 giugno 2013 - Westfaelische Nachrichten
MÜNSTER. Am Samstagabend genossen die Zuhörer im St.-Paulus-Dom Münster ein hochklassiges Konzert, in dem das Ensemble Seicentonovecento mit Unterstützung des Mädchen- und des Knabenchors des Doms Werke der Spätrenaissance und des Frühbarocks zelebrierte.
Die Handschriften und Drucke der Sammlung Fortunato Santinis gehören zu den wichtigsten kulturellen Wertbeständen Münsters. Das wurde in diesem Konzert einmal mehr deutlich, bei dem auch zwei Stücke Santinis zur Auffürung kamen und ein Werk, das achtstimmige “Crucifixus" von Antonio Lotti, symbolisch für alle verlorenen Bestände der Samrnlung präsentiert wurde.
Der Leiter des Ensembles, Flavio Colusso, konnte erst beginnen, nachdem etwas Wartezeit wegen eines kurzfristig ausgefallenen Ensemblemitglieds verstrichen war. Aber was dann kam, belohnte die Zuhörer für die paar Minuten um so mehr. Von der reichen Vokalpolyphonie eines Palestrina oder Victoria, die im Zusammenspiel der brillanten Ensembleleistung - Alessandro Carmignani, der allein den Altus übernahm, verdient besondere Erwähnung - mit der passenden Akustik besonders beeindruckte, bis hin zum Generalbass-Zeitalter nahmen die Musiker die Zuhörer auf die Reise.
Die Anfänge des Oratoriums nahmen in Form von Carissimis "Jephte" Gestalt an. Als Solosopran Margherita Chiminelli die Klage der Titelfigur im Zusammenspiel mit dem Fernchor ausdrucksstark vorbrachte, hielten sicher viele Besucher im münsterischen Paulus-Dom den Atem an.
Vertigini barocche
Angelo Foletto - 1998 - Suonare News
Quando si dice un’impresa discografica. Ma anche un’avventura musicale che assomiglia a un viaggio pre-psichedelico nell’immaginazione barocca più slanciata, in un mondo di suoni vocali e strumentali che evocano la torrida creatività architettonica dei grandi inventori di spazi della Roma del Seicento. Degli Oratori di Giacomo Carissimi la discografia si era occupata in modo sporadico e secondo prassi musicali non agguerrite [...].
L’impresa, il termine è l’unico adeguato, di Flavio Colusso è dunque un punto fermo da qualsiasi punto di osservazione. Gli Oratori, gloria maggiore di Carissimi e testimonianza insuperata dell’immaginazione teatrale barocca al servizio della devozione controriformista non ancora sviata dalle bellurie belcantistiche del melodramma, sono un patrimonio di musica che mette le vertigini. La qualità intrinseca dell’invenzione d’autore, unita al gesto felicemente illustrativo dei testi, all’eclettica applicazione strumentale (cui si avvale anche il basso continuo) e alla destinazione para-rappresentativa originale rende questa letteratura un punto fermo per tutta la musica del Seicento. Episodi biblici, narrazioni edificanti e/o agiografiche: l’integrale degli Oratori di Carissimi è anche un magnifico trattato di prassi religiosa.
Affrontando esecutivamente questo monumento, prima ricostruito nel dettato testuale che era disperso un vari fondi e in lezioni imprecise, Colusso ha puntato alla restituzione generosamente spettacolare seppure filologicamente controllata. Voci intense e capaci di accenti drammatici credibili, fantasiose interpretazioni del basso continuo e non meno estrose trovate strumentali a corredo delle pagine più illustrative, che secondo le cronache del tempo non erano affatto penitenziali nella resa spettacolare. La disciplina del suo collaudato ensemble completa una scelta vocale giustamente varia, di particolare efficacia e adeguatezza, pensata su misura dei diversi Oratori che hanno caratteristiche ben distinte l’uno dall’altro. Allineato all’importanza editoriale e esecutiva è il libretto di presentazione, un vero e proprio volumetto con preziosi contributi musicologici e poetici (i saggi sono firmati dallo stesso Colusso, da Ugo Onorati, da Claudio Strinati, da Annick Fiaschi e Luca Trombetta) cui sono aggiunti i testi completi degli Oratori, naturalmente con traduzione italiana a fronte.
"Projekt Draghi: Italien-Oesterreich"
Wissenschaftlich begleitete Wiederauffiihrungen von Oratorien des Wiener Hofkomponisten Antonio Draghi (1634-1700). Marko Deisinger - Singende Kirche - 59. Jahrgang 2012, Heft 1,
Wissenschaftlich begleitete Wiederauffiihrungen
von Oratorien des Wiener Hofkomponisten Antonio
Draghi (1634-1700).
Der in Rimini geborene Antonio Draghi war einer
der bedeutendsten Komponisten am Wiener
Kaiserhof in der zweiten Hälfte des 17. Jahrhunderts.
42 Jahre lang stand er im Dienst der Habsburger,
die seine außerordentlichen Fähigkeiten
hoch zu schätzen wussten. Bis zu seinem Tod im
Jahre 1700 schrieb er mindestens 118 Opern, 51
Werke der dramatischen Kammermusik, 26 Sepo1cri
und 15 Oratorien für das Herrscherhaus
und prägte damit entscheidend die österreich isehe
Musikkultur.
In seinen frühen Jahren war Draghi zunächst als
Sänger in den norditalienischen Städten Padua,
Ferrara und Venedig tätig. 1658 kam er an den
Wiener Hof, wo eine wahre Bilderbuchkarriere
seinen Ausgang nahm. In der Hofkapelle seiner
Dienstgeberin, der Kaiserin Eleonora II., trat der
Sänger bald auch als Librettist und Komponist
in Erscheinung. 1668 machte ihn die Kaiserin
zum Vizekapellmeister und 1669 zum Kapellmeister
ihrer Hofmusik. Seine Werke fanden
bei Eleonoras Stiefsohn, Kaiser Leopold 1., so
großen Gefallen, dass dieser ihn 1673 zusätzlich
zum Musikintendanten des kaiserlichen Theaters
ernannte. 1681 erreichte seine Karriere ihren
Höhepunkt, als Draghi die Leitung von Leopolds
Hofkapelle übernahm. In dieser Position
wirkte er bis zu seinem Lebensende mit großem
Erfolg.
2006 wurde in Italien mit österreichischer Hilfe
ein Langzeitprojekt ins Leben gerufen, das sich
sowohl künstlerisch als auch wissenschaftlich
mit Draghis Sakra1musik und hier vor allem mit
den Oratorien auseinandersetzt. Dieses .Progetto
Draghi: Italia-Austria" steht unter dem Patronat
mehrerer italienischer Institutionen, zu denen
z. B. der Päpstliche Kulturrat ("Pontificium
Consilium de Cultura") oder .Jl Pio Monte della
Misericordia di Napoli" zählen. Finanzielle Unterstützungen
aus Österreich kommen von der
Stadt Wien und der österreichischen Botschaft
in Italien. Die künstlerische Leitung hat der Dirigent
und Komponist Flavio Colusso inne, der
mit seinem Ensemble Seicentonovecento bisher
folgende Oratorien aufführte: "Oratorio di
Sant’Agata", .All’ingresso di Christo nel deserto",
"Oratorio di Giuditta" sowie eine Selektion
aus "Il crocifisso per gratia, overo San Gaetano"
und einige Arien aus "San Wenceslao". Darüber
hinaus kamen noch ein Stabat Mater und andere
Sakralmusik von Draghi zur Darbietung. Die
Konzerte fanden in Catania, Rom, Neapel, Rimini,
Wien und im Vatikan statt. Weitere Konzerte
sind bis ins Jahre 2018 geplant. Ziel ist die
Wiederbelebung sämtlicher Oratorien Draghis.
Das letzte im Zuge des Projekts aufgeführte
Werk war das "Oratorio di Giuditta", das zum
ersten Mal in moderner Zeit gesungen wurde.
Die im Rahmen des Festivals "Sagra Musicale
Malatestiana" veranstaltete Aufführung fand am
20. September 2011 in der Chiesa dei Suffragio
in Draghis Geburtsort Rimini statt. Die ausführenden
Musiker waren Gemma Bertagnolli
(Sopran), Elena Cecchi Fedi (Sopran), Antonio
Giovannini (Alt), Luigi De Donato (Bass), Silvia
De Palma (Rezitativ), Nunzia Sorrentino
(Violine), Marco Piantoni (Violine), Andrea
Damiani (Theorbe), Francesco Quattrocchi
(Orgel) und Flavio Colusso, der die Darbietung
vom Cembalo aus leitete.
Das Ensemble, das auf hohem Niveau musizierte,
erntete verdient großen Applaus vom Publikum.
Für das Programmheft schrieben Giulia Vannoni
und Carlo Vitali je einen wissenschaftlichen Begleittext
mit aufschlussreichen Informationen zu Drag-
his Oratorium. Bei den Recherchen im Zuge
der Erstellung seines Textes konnte Vitali eine
bisher unbekannte Übereinstimmung zwischen
der Wiener Partiturhandschrift (Österreichische
Nationalbibliothek, Mus.Hs. 16.274) und einem
in der Universitätsbibliothek Heidelberg
archivierten Librettodruck mit dem Titel "La
Vedova Generosa" (G3049.A.RES.) feststellen.
Damit muss die in der Fachliteratur kursierende
Annahme, dass sich zur Oratorienpartitur kein
Textbuch erhalten hat, revidiert werden.
Neben den Konzerten stehen auch Produktionen
von CDs am Programm des Projekts. 2008 erschien
die im Jahr zuvor während des internationalen
Festivals "Magie Barocche" in Catania
aufgenommene CD "Oratorio di Sant’ Agata"
(MR Classics), der 2012 eine weitere folgen
soll. Mit dieser Aufnahme konnte das von Flavio
Colusso geleitete Ensemble Seicentonovecento
seine Fähigkeiten einmal mehr unter Beweis
stellen. Die musikalische Umsetzung der
anspruchsvollen Partitur kann sich hören lassen
und wird dem guten Ruf, den das Ensemble mittlerweile
in Italien genießt, durchaus gerecht.
Die CD wurde am 9. Dezember 2009 im Italienischen
Kulturinstitut in Wien präsentiert.
Am 20. Oktober 2010 fand im selben Institut
eine wissenschaftliche Tagung im Rahmen des
Projekts statt. Der Titel lautete .Antonio Draghi:
Worte und Musik zwischen Italien und Österreich".
Im Mittelpunkt standen Draghis linguistische
Experimente als Librettist. Unter den
Referenten befanden sich Alfred Noe von der
Universität Wien und Giulia Vannoni von der
Universita di Roma "Tor Vergata". Außerdem
verlas man ein Referat von Luisa Cosi (Conservatorio
"T. Schipa" di Lecce und Universitä dei
Salento), die ihr Kommen kurzfristig absagen
hatte müssen. Der Studien tag wurde von einer
allgemeinen Einführung durch Herbert Seifert
von der Universität Wien eingeleitet und endete
mit einer Diskussion aller Anwesenden am Runden
Tisch.
Die nächsten Konzerte erfolgen voraussichtlich
im kommenden Jahr. Vorgesehen ist das Oratorium
.Le cinque vergini prudenti", das im Juli
2012 in Rom (Accademia Filarmonica) und
im November 2012 in Rimini zur Aufführung
gelangen soll. Bleibt nur zu hoffen, dass sich
Direktor Colusso und seinem Ensemble auch
in Österreich die Gelegenheit zu einem Auftritt
bietet, um nicht nur in Italien sondern auch hierzulande
in einem Live-Konzert eines profilierten
Ensembles in den Genuss von Draghis Musik
kommen zu können.
Marko Deisinger (Universität für Musik
und darstellende Kunst Wien)
L'oratorio erotico: un passatempo da imperatrice
Carlo Vitali - dicembre 2011 - Amadeus
La vedova generosa è il sottotitolo di Giuditta, uno fra i molti oratori composti dal riminese Antonio Draghi per servizio della corte di Vienna nella seconda metà del Seicento. Si sospetta l’omaggio trasversale a un’augusta vedova di radici mantovane, quella Eleonora Gonzaga che, in pieno accordo con l’imperial figliastro Leopoldo I, si consolava della vedovanza importando sulle rive del Danubio musici, poeti e predicatori italiani, con uno stile mecenatesco lodato dai beneficati quale “discreto” e “affettuoso”. […] La Sagra Malatestiana ha offerto sì preziosa riscoperta nel quadro di un progetto poliennale italo-austriaco il cui braccio musicale sta a Roma: l’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso.
Con un compatto organico cameristico di due tastiere, due violino e tiorba, come da prassi autentica; con un quartetto di voci esperte nelle più capziose finezze del recitar cantando e della fioritura. Dive già affermate come Gemma Bertagnolli (Giuditta) ed Elena Cecchi Fedi (Abra), più due emergenti di classe: il basso Luigi De Donato (Oloferne) e l’altista Antonio Giovannini. La gentile predicatrice Silvia De Palma intesseva fiori di eloquenza anch’essi d’epoca.
Draghi. Giuditta
Giovanni Andrea Sechi - novembre 2011 - Musica
La Sagra Musicale Malatestiana […] è tra i promotori del «Progetto Draghi: Italia - Austria»: iniziativa di ampio respiro che ha per fine la riscoperta e la pubblicazione della produzione del maestro. […] Draghi stupisce l’ascoltatore con la propria cifra stilistica sofisticata, talvolta riconoscibile ma allo stesso tempo cangiante e imprevedibile, che sa caratterizzare i personaggi con estrema incisività. […]
Il direttore Colusso sa cogliere i particolari della scrittura e li interpreta con gusto, coadiuvato da una compagine strumentale, ma soprattutto vocale, all’altezza del compito. […]
La calorosa accoglienza tributata dal pubblico riminese ha spinto gli esecutori a concedere un bis d’eccezione. Per ricordare Aurio Tomicich, è stata riproposta la scena finale della Sant’Agata di Draghi, ultima composizione – eseguita nel 2009 proprio alla Sagra Musicale Malatestiana – nella quale si esibì il basso triestino. La Cecchi Fedi, Giovannini e De Donato hanno rivissuto con trasporto la scena del martirio della santa, in particolare il soprano (già interprete di una incisione discografica di questo titolo) ha dato eccellente prova di sé, con una capacità di scolpire la parola recitata che oggi, nel repertorio barocco, ha pochi eguali.
Intertwining facets of Italian High Baroque
Carlo Vitali - 23 ottobre 2011 - Opera Today
[...] Such a precious rediscovery was presented in Draghi’s native city as a special project within the 62.nd installment of the Sagra Musicale Malatestiana, a major festival series attracting visitors from several countries. For the third year in a row, Italian and Austrian institutions joined forces to celebrate Draghi, hitherto an injustly neglected composer of the Baroque era. Contrary to the current fade for oratorios, the Rome-based Ensemble Seicentonovecento led by Flavio Colusso didn’t arrange a fully staged production. The venue, a large 18th-century Jesuit church in downtown Rimini, offered visual attractions enough. No props, very few movements from the singers, and passages from period sermons delivered by actress Silvia De Palma shaped the performance as close as possible to the original conditions: half private entertainment, albeit in fashionable court circles, and half act of religious worship.
Of course, most credit for the success goes to the music department. A scanty yet energetic ensemble of two violins, theorbo, organ and harpsichord accompanied a quartet of vocal soloists conversant both with the dramatic subtleties of recitar cantando and the virtuosic coloratura of late 17th-century bel canto. Two recognized specialists as sopranos Gemma Bertagnolli (Giuditta) and Elena Cecchi Fedi (Abra) were complemented by the up-and-coming bass Luigi De Donato (Oloferne) and by the male alto Antonio Giovannini, a beginner who seems poised for great things.
Onirique, céleste, divin, c'est Palestrina
Montréal, Festival international des films sur l'art (FIFA) Martin Prévost - 22 mars 2011 - Pieuvre
Pour un amoureux de l’œuvre de Palestrina comme je le suis, se présenter à la projection du film de Georg Brintrup, Palestrina, princeps musicae, c’est arriver avec de grandes attentes. Et comme les admirateurs de Giovanni Pierluigi da Palestrina sont nombreux en ce monde, le réalisateur avait une lourde tâche à accomplir et des choix importants à faire dans le traitement du sujet. Le premier des ces choix fondamentaux, Brintrup l’a fait en optant pour la biographie dramatisée. Second choix qui devait achever d’asseoir un travail impressionnant : nous faire entendre la musique du maestro, beaucoup de musique, interprétée avec talent, avec brio et surtout avec beaucoup d’âme par l’Ensemble Seicentonovecento, sous la direction de Flavio Colusso. L’ambiance céleste qui se dégage de ce bijou de document nous donnait envie de fermer les yeux pour mieux s’élever vers les cieux et tenter de rejoindre Palestrina. Par contre, il valait mieux les garder ouvert pour tenter de lire à toute vitesse les sous-titres anglais si, par malheur, notre italien, comme c’était mon cas, laissait à désirer. C’eut été aussi dommage car la photographie du long métrage valait le détour.
Le choix de lieux de tournage pour les scènes dramatisées nous laisse deviner des semaines de repérage et de demandes d’autorisations pour filmer. Mais les scènes réelles, qui mettent presque toutes en scène et en voix les excellents chanteurs ne sont pas moins bien campées et elles nous laissent deviner sans peine la qualité de l’acoustique dans ces lieux mythiques. Pour revenir à la dramatisation, mentionnons tout de suite que le choix des acteurs est très réussi et que chacune des interprétations est crédibles mais si certains acteurs se démarquent et ont l’air plus vrai que nature. Avec toute cette mise en scène, Brintrup réussit à nous montrer un Palestrina humain, bon vivant mais aussi tourmenté, parfois imbu de lui-même, profondément artistique et sincèrement mystique. Il nous montre aussi une Italie où la religion était omniprésente et très politique. Tout en détaillant l’évolution de la pensée musicale et philosophique du maître, le réalisateur a produit une impressionnante ode à la polyphonie. Repartir du visionnement de Palestrina, princeps musicae, pour un adepte comme moi, c’est s’en retourner comblé!
Celesti armonie
Antonio Mazza - 05 gennaio 2011 - La voce di tutti
Che magnifico effetto l’interno illuminato della chiesa di Sant’Andrea della Valle, soprattutto l’abside, con i grandiosi affreschi di Mattia Preti, il Cavalier Calabrese. Un degno scenario per la tradizionale “Festa del Te Deum”, il concerto di fine anno che ha visto insieme la Cappella Musicale Theatina (qui di casa, essendo la chiesa, sin dalla sua fondazione, officiata dall’Ordine Theatino), la cappella Musicale di San Giacomo e l’Ensemble Seicentonovecento, con l’ottimo Flavio Colusso quale direttore. Una serata di profonda spiritualità e grande bellezza, poiché dedicata a due grandi della polifonia cinquecentesca, Giovanni Pierluigi da Palestrina e il suo allievo Tomas Luis de Victoria, del quale ricorre il quarto anniversario della morte.
[…] Di forte impatto emotivo è anche lo “Studio per il Te Deum Teatino I”, di Flavio Colusso, che parte dal passato per reinnestarlo nel presente ma non in modo sterile, bensì con una vena creativa dove le tonalità diverse si combinano in felici armonie. […]
Esecuzione davvero impeccabile, precisa negli interventi corali, tanto nell’addensare (Victoria) quanto nello sfumare (Palestrina), con i tre organici che la direzione di Flavio Colusso rende assolutamente all’unisono. L’effetto, lo ripeto ancora una volta, è stato di profonda spiritualità, ottimo viatico per proiettarci nell’anno nuovo senza paure. […]
Cappella Theatina concerto magistrale
Sergio Sciacca - 6 settembre 2010 - La Sicilia
Trionfo del barocco, splendore dell’arte, sommatoria della cultura. Difficile trovare definizioni diverse per il concerto offerto dal III Festival del Val di Noto Magie barocche per cui il direttore e creatore Antonio Marcellino è riuscito a concentrare il meglio dell’attuale panorama artistico internazionale su partiture di raffinatezza assoluta. […] Jean Nirouët, che vi ha sostenuto la parte di alto: voce capace di salire ad altezze vertiginose, e nel contempo forte di riverberi virili, con uno spirito di souplesse aggiunto al barocco esprit de finesse delle partiture) un concerto la cui locandina potrebbe costituire il programma di un semestre accademico di studi sul Seicento: tra musica e civiltà, tra artificio e natura e soprattutto, tra fede e ragione.
Non la razioncella dei dilettanti, ma il Logos dei Maestri che costruivano geometrie perfette di sonorità e preghiera, di implorazione orante e di certezze inconcusse. Allora fu fondata la nuova scienza, il nuovo teatro, si ritrovò la magnificenza del Dialogo con Dio.
Il programma è stato concentrato sui temi religiosi (risoluti, non penitenziali; assertivi, non claudicanti nel dubbio): la Litania della Vergine di Cataldo Amodei saccense di nascita, partenopeo di carriera) e le lezioni centrali della liturgia in “Cena Domini” (alfabeticamente articolate dallo Yod al Nun), di Alessandro Scarlatti fino a quello straordinario Salve Regina, che forse fu scritto dal medesimo compositore panormita.
Tutti testi di consumata bellezza, ai quali ha conferito una lucentezza abbagliante la perizia magistrale dei musici della Cappella Theatina: […] e Flavio Colusso al cembalo con delicate scansioni delle spirituali composizioni e soprattutto come direttore e concertatore di grande partecipazione emotiva: nelle pagine interpretate ha sottolineato l’impegno dinamico e le modulazioni sentimentali, facendo sentire quello che effettivamente erano e che ancora possono essere: partiture dove la bellezza disegnata da mani umani mira a raggiungere la perfezione celeste.
[…] Una serata, quella di giovedì scorso, veramente esemplare, coronata da fragorosi applausi da parte degli ascoltatori […]: quando la musica, come in questo caso, giunge al livello del capolavoro, unendo l’arte e gli stili alle più nobili pulsioni umane, è impossibile non restarne ammaliati. […]
Parole di Camilleri raccontano Caravaggio
Colusso: "Incontro stimolante tra forme espressive diverse nello spirito dell'arte barocca" Giovanna Caggegi - 12 giugno 2010 - La Sicilia
L’Ensemble Seicentonovecento nella Basilica di Santa Maria del Popolo di Roma.
Dopo il trionfale debutto di giovedì nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma, lo spettacolo “Magie d’ombra et di luce”, immaginifico concerto di suoni, luci e parole creato in occasione del IV centenario della morte di Caravaggio, viene replicato a Santa Lucia alla Badia [Siracusa] dove è custodito il Seppellimento di Santa Lucia, opera tra le più simboliche dell’inquieto artista barocco. […]
«È avvenuto un incontro molto stimolante tra forme espressive diverse nello spirito dell’arte barocca», spiega il direttore Colusso. «La scelta dei testi musicali attinge ai primissimi anni del ‘600. Il mio Ensemble si chiama Seicentonovecento proprio per la costante ricerca che conduciamo sulle possibili germinazioni barocche della cultura del nostro tempo. La scelta delle musiche ha tenuto conto della loro rappresentatività rispetto all’ambiente del Caravaggio e alle città da lui toccate». […] Guidati dalla regia di Marco Andriolo, protagonisti sono gli attori Galatea Ranzi ed Enrico Lo Verso. […]
Blood and Guts, Oratorio Style
Carlo Vitali - 19 ottobre 2009 - Musical America
Rimini, a seaside spa on the northern Adriatic coast of Italy, has for 60 years hosted a music festival called Sagra Malatestiana. This fall, its centerpiece was the modern premiere of Antonio Draghi’s 1675 sacred drama, “Oratorio di Sant’Agata.” Born in Rimini around 1634, from 1673 until his death in 1700 Draghi was music director to emperor Leopold I of Hapsburg; his brother Giovanni Battista held a similar post at the British court. The amount of music Antonio wrote for his imperial patron – a talented composer himself who sometimes joined in – is impressive, over 160 operas, oratorios and other dramatic scores, several of which are preserved at Vienna’s National Library.
[…] The international audience that filled the lofty nave of Sant’Agostino on Sept. 18, a church renowned for the frescoes painted by Giotto’s followers, was treated to a bel canto feast, supplemented by plainchant antiphones and flourishes of pious eloquence read by actress Silvia De Palma. Within the singing company, three sopranos in particular showed virtuosic panache and stylistic awareness.
In the title role, Elena Cecchi-Fedi overcame treacherous chromatic passages and trumpeted high clarion notes in response to her torturers. As the harlot Afrodisia, Cristiana Arcari brought unexpected soubrette-ish freshness, building on her competence in coloratura and clear-cut uttering, while mellow Maria Chiara Chizzoni was aptly cast as the Angel-in-waiting to St. Peter, the aged but still majestic bass Aurio Tomicich.
The period band Cappella Theatina was led by Flavio Colusso, who also devised a sober semi-staging of strong symbolic impact, resembling a church rite with its processional and recessional walks, color-coded garments and stylish gestures. Goodness knows what Calixto Bieito, or similar cutting-edge European directors, would have made of this story – a Baroque horror movie of sorts, no doubt.
Antonio Vivaldi. Ottone in villa
"Arsace" - agosto 2009 - www.haendel.it
Non ci sono parole per descrivere lo stupore che può generare quel grande compositore che fu Antonio Vivaldi: le sue opere oggi sono totalmente incise da una schiera di donne che interpretano tutti i ruoli, salvo qualche rara eccezione. […]
Possiedo 2 versioni della stessa opera: ebbene la versione di Flavio Colusso, con l'Ensemble Seicentonovecento è favolosa. Vero che i recitativi sono un po' ostici per il fatto che sono un po' lunghi, ma si sa, l'opera era stata scritta per un pubblico italiano, e quindi non possiamo pretenderli più brevi dal momento che non siamo a Londra dove Handel per andare in contro al pubblico inglese che si annoiava ai recitativi, li accorciava opportunamente.
Il cofanetto, edito da Bongiovanni di Bologna, si presenta in 3 CD, e i personaggi sono:
Cleonilla, Patrizia Pace, soprano; Tullia, Anna Maria Ferrante, soprano; Caio, Aris Christofellis, sopranista; Ottone, Jean Nirouet, alto; Decio, Luigi Petroni, tenore.
A prescindere dalla musica incisiva, non si può non rimarcare che Caio interpretato da Aris riesce ad incidere l'animo. Sebbene forse pecchi un po' in chiarezza di pronuncia, tutto gli si può perdonare: sono letteralmente sconvolto dall'aria che chiude il primo cd "Gelosia, tu rendi l'alma mia": i gorgheggi, l'impeto dei violini e gli svolazzi dei trilli della voce fanno volare con l'aria stessa, che arresta il passo nella parte centrale, dove il Christofellis si cimenta in filati che sono patetici ed incisivi; il da capo presenta delle variazioni seppur modeste. In questa raccolta di 3 CD, ci sono ben 9-10 arie dedicate al solo personaggio Caio. Un Christofellis da scoprire, un sopranista, una emozione... dà proprio l'idea della "macchina per cantare" per quel suo timbro freddo e limpido...
Novant'anni di grande musica fatta "di anima e di corpo"
Colusso e de' Cavalieri all'Associazione Scarlatti Alfredo Tarallo - 5 maggio 2009 - Il Mattino
[…] Una stagione che ha celebrato i novant’anni dell’associazione l’altra sera, con la «Rappresentazione di Anima e di Corpo» di Emilio de’ Cavalieri, pietra miliare della nostra storia musicale. Tanto più che la brochure di sala ricorda con legittimo orgoglio, proprio in San Paolo Maggiore, una storica edizione del 1919 curata da Giovanni Tebaldini, mitico pioniere della riscoperta musicale sacra. Oggi tocca a Flavio Colusso con i suoi musicisti della Cappella Theatina ed Ensemble Seicentonovecento rinverdire i fasti di una partitura dai risvolti affascinanti e dai tanti aspetti inediti. Siamo agli albori del melodramma, nel 1600, a metà strada tra l’opera in musica e l’oratorio in volgare. L’allegoria è scoperta e dichiarata, in perfetto stile controriformato: Anima e Corpo si confrontano in ampio contesto che pullula di tanti personaggi-motivi: Tempo, Intelletto, Consiglio, Piacere, Mondo, Vita mondana. La posta in gioco è la vita eterna, «piena di delizie» promette il testo del padre Agostino Manni. Flavio Colusso e i suoi musicisti fanno un ottimo lavoro di squadra; […] lo stesso Colusso (Tempo) interviene nella gran concerto generale.
E poi c'è anche l’Ensemble Vocale diretto da Antonio Spagnolo che, unitamente al Coro di San Gregorio Armeno, offre un sicuro e valido sostegno. Ma forse il vero protagonista della serata è la regia firmata a quattro mani da Renato Giuliani e Flavio Colusso, che fa ogni sforzo per offrire una lettura comprensibile del testo grazie ad una messincena realizzata con pochi mezzi, ma non priva d’efficacia. Alla fine spunta fuori perfino un minuscolo valletto di colore che distribuisce fiori e riso in segno di pace conquistata. Una buona idea ed il finale strappa un applauso in più.
"Anima et Corpo" per brindare ai novant'anni della "Scarlatti"
Massimo Lo Iacono - 3 maggio 2009 - il Roma
La “Rappresentazione di anima et di corpo” di de’ Cavalieri ancora una volta è stata eseguita per scandire un compleanno della “Scarlatti”, che la propose nel suo concerto d’apertura, di nascita proprio nel lontano 1919: dunque per gli ottant’anni, ben portati diretta da Florio, e per i novanta portati, forse, meglio ora, ecco ancora una volta il testo memorabile, che pure sempre risulta ignoto ai più. Il luogo della rappresentazione è sempre lo stesso, San Paolo Maggiore. Quindi, anche quest’anno pellegrinaggio musicale festoso per il genetliaco austero, affidato a Flavio Colusso per la direzione musicale ed artistica, e che ha pure cantato e bene, con l’intervento di Renato Giuliani come attore e regista. […] Hanno suonato con sonorità sontuose e policrome per quanto possibili per partiture d’epoca così remota la “Cappella musicale Theatina” e l’”Ensemble “Seicentonovecento”.
[…] l’articolata regia che ha valorizzato in ogni modo l’ampio spazio basilicale ha fatto concentrare di più e meglio tutti proprio sulle sobrie pie parti di predica, collocate saviamente sull’altare maggiore. Vestiti i santi padri predicanti con abiti ecclesiastici, anima ed angelo con il biancore dovuto, diavolo, piaceri ed attori in vario modo mal riconducevano alle miserie, fantasiose o meno, del quotidiano, essendo poi la musica più che sobria del lavoro assai omogenea comunque, pur cantandosi Cielo e terra ed Inferi e Male e Bene, ed anche santo tripudio conclusivo, festa compostissima ed impettita ben più di quanto si potesse auspicare. Il testo, merito di tutti, era intonato e pronunciato con così grande limpidezza, che l’incessante, cullante incalzare delle baciate rime catturava nel suo quasi surreale inseguimento di prodigi lessicali. […]
Antonio Draghi, un riminese da riscoprire
All'Ambasciata Austriaca un concerto dedicato al grande compositore Giulia Vannoni - 30 novembre 2008 - La Voce di Romagna
Si è aperta sotto il segno del compositore riminese Antonio Draghi (1634-1700) l’ottava edizione di Venite Pastores, […] un concerto all’Ambasciata d’Austria in Italia nell’esecuzione della Cappella Musicale Theatina diretta da Flavio Colusso, che da tempo dedica la sua attenzione al compositore riminese. Agli estratti del San Gaetano si sono aggiunti quelli dell’Oratorio di Sant’Agata (1675), recentemente recuperato e inciso sempre dalla Cappella Theatina. Interpreti gli stessi cantanti del disco, tutti specialisti di questo repertorio, a cominciare dal soprano Elena Cecchi-Fedi, che è stata un’espressiva Agata, vergine e martire patrona di Catania, ricordata per essere stata sottoposta al taglio delle mammelle. Il libretto che descrive il terribile supplizio con termini abbastanza crudi, non è questa volta di Minato, ma porta la firma di Aloigi Ficieni che – come suggerisce il musicologo austriaco Herbert Seifert, oggi il massimo esperto di Draghi – fu un prolifico autore di testi morali e spirituali.
Ad affiancare la Cecchi-Fedi, il contraltista Jean Nirouët, che ha interpretato anche il ruolo femminile della madre di San Gaetano, il tenore Renato Moro – un barocchista di bella voce – e il soprano Silvia De Palma. […] Anfitrione della serata l’ambasciatore austriaco Christian Berlakovits, uno dei fautori del Progetto Draghi: Italia-Austria, che mira a rivalutare la produzione di questo importantissimo compositore, oggi pressoché sconosciuto al grande pubblico. Con l’intento di porre fine a un oblio durato fin troppo a lungo.
Musica sacra per i sensi
Recensione del disco dell'Ensemble Seicentonovecento che propone in prima incisione alcuni mottetti di Giacomo Carissimi. Carlo Boschi - 2008 - SAT2000
Giacomo Carissimi come “Arione Romano” […]. E’ questo il titolo della raccolta di Mottetti, pubblicata a Costanza nel 1670, del celebre maestro di Cappella di S. Apollinare in Roma. […] Carissimi, si propone come araldo di quelle intersecazioni dei generi che già Monteverdi aveva proclamato veicoli della “poetica degli affetti”. Concerto, aria, sonata e, persino, madrigale convivono e si rigenerano vicendevolmente in questi brani di assoluta genialità e inalterato stupore.
Merito dell’Ensemble Seicentonovecento, e del suo direttore Flavio Colusso, infaticabile epigono di Giacomo Carissimi, aver riscoperto e inciso queste pagine che mirabilmente rendono la sensualità del sacro. Basterebbe solo citare la proprietà timbrica di ciascuna delle tre voci di soprano e la loro caratterizzazione in ruoli espressivi distinti, per cogliere l’accuratezza della realizzazione discografica.
Ma non può tacersi anche, almeno, la qualità della concertazione tutta, in cui la preminenza vocale (e il suo testo scolpito) conducono a risultati palpitanti anche gli strumenti, come corde, fiati e tasti della nostra carne.
Vogliamo credere che, se la S. Teresa di Gian Lorenzo Bernini (1652) avesse potuto cantare la propria estasi, l’avrebbe fatto con le note di questi Mottetti di “Arione Romano”.
Milano. Sant'Antonio abate
Carlo Vitali - marzo 2007 - Amadeus
Oggi che il far musica nei siti originali è divenuto di gran moda, accade di vedersi offrire nell’ordine: un dotto simposio con la partecipazione straordinaria di Rudolph Angermüller, già segretario del Mozarteum di Salisburgo; un’ edizione in facsimile dell’autografo di Exultate, jubilate K165; un avvincente saggio di Domenico Antonio D’Alessandro su Mozart a Napoli; un rinfresco innaffiato di “eccellente Marzemino”; infine un concerto dal vivo e un CD del medesimo mottetto cantato da Mariella Devia, il tutto navigando per tre ore abbondanti fra i chiostri della chiesa milanese di S. Antonio abate dove, correndo il 17 gennaio 1773, il castrato Venanzio Rauzzini inaugurò il famoso mottetto.
Giusto di stile, agilità e passione, il soprano Margherita Chiminelli fu la stella della serata. Le facevano corona le voci e gli strumenti originali, pochi ma efficaci, della Cappella Musicale Theatina diretta da Flavio Colusso, il motore di tutta l’interessante operazione.
L'emozionante Oratorio agatino
Sergio Sciacca - 15 agosto 2006 - La Sicilia
Se le parole non fossero inflazionate diremmo che «Magie Barocche» (il festival internazionale del Val di Noto) a Catania ha regalato un evento eccezionale di arte e fede. Nella chiesa di S. Giuliano, in via dei Crociferi, Flavio Colusso, (un artista che ha tanto frequentato l’arte barocca da comporre madrigali e melodrammi secondo lo stile antico, ma con intelligenti svolte moderne) ha presentato l’Oratorio di S. Agata (1675) di Antonio Draghi (1635-1700) che lui stesso ha ricavato dal manoscritto conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna. […] Il maestro Colusso non si è limitato a copiare lo spartito: ne ha integrato la dicitura, ne ha reso il dettato con inserti di lode alla Santa e di richiamo alle attuali circostanze di guerra e di pace: fede non è solo ripetere litanie, è pacare i contrasti sociali, operare fattivamente per la pace. […] E’ musica antica e bisogna saperne cogliere le colorazioni: la tiorba sapientemente arpeggiata da Andrea damiani accanto al disegno principale ha riflessi sonori come penombre che attenuando i colori creano una sospensione equivalente alla temperie sacra del dramma.
Lo scopritore del testo dirige, interpreta, accompagna al cembalo con marcature decise […] Vigorosa, possente, risonante secondo i nostri modi, la voce di Aurio Tomicich, che fa rimbombare di certezze eterne il perimetro della chiesa. In prima fila l’arcivescovo Gristina che, come il vastissimo uditorio ha manifestato il compiaciuto elogio per la creazione, per il suo novatore e per gli artisti tutti. […] Una esecuzione che appena finita si vorrebbe risentire, per ritrovare il raffinato intarsio di modalità medievali tra le arguzie barocche. […]
Venite Pastores 2006
A Napoli quattro appuntamenti di grandissima portata storico-musicale Marco Del Vaglio - dicembre 2006 - www.guide.dada.net
[…] il “Venite Pastores” rappresenta una delle manifestazioni musicali più prestigiose del periodo natalizio.[…] Il primo appuntamento napoletano ha avuto luogo nella Sala Martucci del Conservatorio e consisteva in una breve conversazione, alla quale hanno partecipato Rudolph Angermüller e Friedrich Gehmacher (Internationale Stiftung Mozarteum di Salisburgo), Flavio Colusso e Domenico Antonio D’Alessandro (Fondazione Le Colonne del Decumano) ed il maestro Vincenzo De Gregorio, direttore del Conservatorio.
Al centro dell’incontro la pubblicazione, nell’ambito del terzo volume della collana “Musica Theatina”, del fac-simile dell’autografo dell’Exultate jubilate KV 165 di Mozart, al quale è stato anche abbinato un CD del brano, registrato “dal vivo”, nell’esecuzione della Cappella Musicale Theatina diretta da Flavio Colusso, che accompagna il soprano Mariella Devia. […]
Stella. Inni a cinque voci
Marco Del Vaglio - gennaio 2006 - Sedicinoni
Secondo capitolo dell’approfondimento del maestro Flavio Colusso sui compositori attivi nell’ambito dei Teatini, Ordine fondato da S. Gaetano Thiene. Questa volta il disco è incentrato sulla figura di Scipione Stella, vissuto fra il XVI e l’inizio del XVII secolo, autore importantissimo perché fu il primo a introdurre un serio discorso musicale in un Ordine che, fino ad allora, annoverava personalità distintesi in altri ambiti.
[…] la sua è una musica che raggiunge delle vette di una estrema difficoltà, sia per chi la esegue, sia per chi l’ascolta attentamente, ed è sempre pervasa da una grande raffinatezza. […] Tutte queste caratteristiche sono riscontrabili ne CD della MR Records, dove il maestro Colusso dirige la “Cappella Musicale Theatina” […].
Prima di chiudere, consigliamo a coloro che acquisiranno questo disco eccezionale dal punto di vista sia storico che musicale, di non ascoltarlo tutto in una volta, ma di soffermarsi attentamente e ripetutamente su ogni singolo brano, poiché è il modo migliore per gustare appieno l’intera registrazione.
Quattrocento anni fa nasceva Carissimi: al via le celebrazioni per il maestro dell'Europa musicale
18 aprile 2005 - Il Messaggero
[…] La città eterna ricorda uno dei suoi artisti più illustri con una lapide commemorativa che verrà posta nel luogo in cui Carissimi, nato a Marino, operò per quasi tutta la vita: il Palazzo e la Basilica di Sant’Apollinare, sede storica del collegio gesuitico Germanico-Ungarico. La cerimonia, alle 18,30, sarà seguita da una “Messa-concerto spirituale” con musiche dello stesso Carissimi eseguite dalla Cappella Musicale di San Giacomo e dall’Ensemble Seicentonovecento diretti da Flavio Colusso,
uno dei musicisti che più hanno contribuito alla diffusione degli oratori di Carissimi tra l’altro incidendoli tutti. Con questa iniziativa si aprono ufficialmente le manifestazioni del progetto “Giacomo Carissimi maestro dell’Europa Musicale” ideato per celebrare la ricorrenza.
Amodei. Le scelte Compact
Massimo Rolando Zegna - ottobre 2003 - Amadeus
[…] Il progetto prevede ricerche d’archivio, studi musicologici, la pubblicazione di una serie di Quaderni di fonti, e l’avvio di una collana discografica affidata alla Cappella Musicale Theatina diretta da Flavio Colusso. […] Ascoltiamo i salmi Confitebor tibi Domine e Laetatus sum, oltre alla Pastorale per la novena del Signore. Composizioni di cui lo stesso Colusso ha curato la revisione lavorando sui manoscritti dell’Archivio Musicale della Congregazione dell’Oratorio di Napoli.
Musica per la prima volta fissata in disco che in questa attenta interpretazione rivela un’originale dimensione del sacro: raffinata nelle soluzioni musicali e attratta dal protagonismo delle voci, eppure reclinata su sentimenti quotidiani, spesso cullanti. Musica dalla retorica avvolgente, misteriosamente epifanica, in cui anche le ornamentazioni contribuiscono a un raccolto sentimento religioso che sempre sconfina nella dolcezza.
Canti Teatini
Andrea Milanesi - dicembre 2003 - Il Giornale della Musica
Questo è il primo CD di una serie (comprendente anche altre iniziative) dedicata ai musicisti che hanno “servito” alle esigenze musicali dei Chierici Regolari Teatini, un ordine assai diffuso nel centro-sud italiano per i suoi legami storici con i Borboni. L’ultimo Maestro di Cappella dei Teatini è proprio Flavio Colusso, che qui dirige tre lavori di Cataldo Amodei, che dell’importante chiesa napoletana fluida (legata ai Padri Teatini) di S. Paolo Maggiore, fu a sua volta Maestro di Cappella.
Nella snella, scorrevole scrittura delle voci e degli archi di Amodei si intuisce un musicista che, pur conscio della crescente normalizzazione tonale, non dimentica i modelli protosecenteschi, e la loro fluidità di discorso sonoro. Da rimarcare la Pastorale, connessa alle pratiche religiose del Presepe.
Tutta la spiritualità del Seicento nei canti liturgici di Cataldo Amodei
Andrea Milanesi - 16 novembre 2003 - Avvenire
«Per capire bisogna conoscere e per conoscere bisogna andare alle fonti; andare alle fonti è bere acqua pura, fresca, genuina, vicino alle vette…». Con questa suggestiva indicazione, il Preposito Provinciale dei Teatini in Italia, padre Vincenzo Cosenza, ha tenuto a battesimo l’iniziativa discografica ed editoriale Musica Theatina, nata con l’intento di portare nuova luce sul repertorio liturgico e devozionale fiorito nel cuore della Congregazione dei Chierici Regolari Teatini.
Parole in cui non è forse errato leggere un invito di più ampio respiro, un auspicio che può arrivare anche a riguardare l’approccio tout court nei confronti dell’arte musicale nata in tempi lontani; un patrimonio da avvicinare senza preconcetti o sensi di inferiorità, lasciandosi piacevolmente sorprendere dalla dolce e poetica spiritualità di opere rimaste troppo a lungo senza voce. Come le composizioni di Cataldo Amodei (1649-1693), autore al quale è dedicato il primo dei 13 dischi previsti da questo articolato progetto […].
Nell’interpretazione della Cappella Musicale Theatina diretta da Flavio Colusso, di Amodei sono raccolti in questo CD […] i salmi Confitebor tibi Domine e Laetatus sum, oltre alla Pastorale per la novena del Signore, opere riconducibili all’interno del genere del mottetto solistico-corale tanto in voga nell’Italia del tardo XVII secolo. Composizioni accese da una spontanea scintilla di meditazione, che forniscono un piccolo ma significativo contributo nel ridisegnare il profilo artistico e spirituale della Napoli seicentesca; e in questo, nel sottolineare soprattutto la centrale rilevanza del repertorio sacro, troppo spesso oscurato dalla più immediata fortuna tributata ai lavori di carattere profano e operistico.
Una pietra miliare della musica barocca partenopea
L'esecuzione a Napoli dei "Mottetti per le Quarant'ore" di Erasmo di Bartolo Antonio Braga - 7 novembre 2001 - L'osservatore romano
Nel Duomo di Napoli, un evento eccezionale: il ritorno dei «Mottetti per le Quarant’ore» di padre Raimo, compositore del XVII secolo, pietra miliare finora poco conosciuta della musica barocca partenopea. Tale evento, offerto dal Teatro di San Carlo in collaborazione con il Conservatorio di Musica «San Pietro a Majella» e con altre istituzioni cittadine, tra le quali la biblioteca dei Gerolomini diretta da padre Ferrara; ha attratto un folto pubblico, che ha gremito gli ampi spazi della Cattedrale napoletana, e ha plaudito a questa mistica rievocazione. […] Quattro i cori e gli organismi riuniti all’uopo […]. Per gli strumenti d’epoca, ha contribuito l’«Ensemble Seicentonovecento» diretto da Flavio Colusso, il quale ha tenuto assieme tutta la compagine di circa centocinquanta esecutori.
L’attore Mariano Rigillo, vestito da frate filippino, ha letto questa «Vita di Padre Raimo», che dà il nome al concerto. Si è aggiunta la «MDA Produzione Danza» con sei mimi che hanno «teatralizzato» la musica, che è invece intrisa di profonda concentrazione spirituale. L’esecuzione, di alto livello, ha rievocato un mondo spirituale arcaico, di enorme fascino mistico e meditativo ed ha lasciato il segno sul plaudente pubblico convenuto sotto le volte del prezioso Duomo napoletano.
Le "Quarant'ore": mottetti multimediali e non-stop spirituale
Stefano Valanzuolo - 29 ottobre 2001 - Il Mattino
[…] L’impostazione dello spettacolo non tende alla mera riproduzione dell’antico modello, immagina, invece, un contenitore teatrale all’interno del quale la parte per musica svolge un ruolo non esclusivo. Si spiega così la presenza di un recitante, l’ottimo Mariano Rigillo, che nei panni di Camillo Franco accompagna lo spettatore attraverso la memoria, leggendo documenti d’epoca resuscitati dal lavoro di Dinko Fabris. Ma un attore non basta, ed ecco allora un manipolo di mimi-ballerini aggirarsi tra i cori, assecondando le scelte registiche di Aurelio Gatti.
E’ il pegno che la bella musica di padre Raimo paga alla logica del multimediale: ma […] la musica, da sola, previene ogni ansia da horror vacui: c’è da apprezzare, infatti, l’impianto polifonico e gli equilibri tra i due cori concertanti e i due di eco; o ancora l’aggiunta filologica di fiati e percussioni (Ensemble Seicentonovecento), molto teatrale negli esiti. Flavio Colusso assolve con disinvoltura il compito non agevole di coordinare l’articolata massa sonora. [..]
Gli inediti Mottetti delle Quarantore
Sconosciuti per 4 secoli, sono stati proposti l'altra sera nel Duomo di Napoli Virgilio Celletti - 28 ottobre 2001 - Avvenire
Quasi 400 anni per attraversare una strada e andare a riascoltare una musica che tutto merita fuorché l’oblio. I Mottetti che padre Raimo compose come edificante supporto di preghiera per la pratica delle Quarantore, erano destinati all’Oratorio napoletano dei Filippini in cui il religioso era maestro di santità prima ancora che di musica. Proprio di fronte al Duomo, dove l’altra sera se ne è offerta la prima esecuzione moderna e forse assoluta. […] Il Duomo si è riempito di una musica in cui, se la spiritualità poteva essere prevedibile, la bellezza si è rilevata quanto meno sorprendente. Siamo alle origini del barocco, ma con proiezioni di grande modernità per le soluzioni ritmiche, le successioni di accordi e i cromatismi altamente espressivi.
L’organico originale, quattro cori e quattro organi (per Napoli è il primo esempio di una policoralità già sperimentata a Roma) si è arricchito in questo caso di un tessuto orchestrale affidato all’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso, che ha guidato l’intera composita schiera di interpreti, realizzando con intuito i contenuti altamente spirituali della composizione e il suo mirabile trascolorare dall’estremamente semplice al maestoso.
Seicentonovecento, bell'ensemble
Mario Conter - 11 aprile 2001 - Giornale di Brescia
La Provincia ha voluto, giustamente, celebrare a modo suo la Settimana Santa organizzando un concerto di musiche spirituali barocche al Sancarlino. E dobbiamo riconoscere che ha fatto una scelta eccellente invitando il romano «Ensemble Seicentonovecento» diretto da Flavio Colusso. Pochi ma buoni. Difatti erano in quattro gli esecutori: il soprano Sara Allegretta, il violinista Valerio Losito, il violoncellista Vito Paternoster, la viola da gamba, tiorba e santur Roberto Caravella, più il direttore che suonava l’organo, dalla bella espressività. [...]
Gli esecutori sono bravissimi, molto apprezzati per tutto il concerto per la loro abilità e l’equilibrio e l’assieme articolato e morbido, con prevalenza naturale del soprano che aveva da superare grosse difficoltà felicemente e agevolmente. Un concerto da ricordare.
Per chi insegue l'evirato cantore
La voce di Marian, sopranista moldavo, ha trasparenze di cristallo Sandro Cappelletto - 17 giugno 2000 - La Stampa
Radu Marian è un sopranista moldavo di ventitre anni, diplomato in canto e pianoforte, giunto a Roma grazie ad una borsa di studio. Dopo un anno di misurate apparizioni pubbliche, incide ora il primo compact: il suo attuale maestro, Flavio Colusso, anche direttore dell’Ensemble Seicentonovecento, gli confeziona un percorso studiato per esibire le mirabolanti attitudini del ragazzo.
Per chi insegue l’imprendibile realtà dell’evirato cantore, questa è senz’altro una buona approssimazione al modello: la voce di Marian ha trasparenze di cristallo; possiede quel timbro chiarissimo, senza nasalizzazioni, che fa la differenza tra l’ambiguità seduttiva dei sopranisti e la più forzata emissione dei controtenori. […]
Guida all'acquisto. Vivaldi operista
Danilo Prefumo - aprile 2000 - Orfeo
[…] Dell’Ottone in villa esistono attualmente due versioni su compact disc […]. La prima edizione in ordine di tempo è stata realizzata nel 1993 da Flavio Colusso con l’Ensemble Seicentonovecento e con interpreti Patrizia Pace, Anna Maria Ferrante, Aris Christofellis, Jean Nirouët e Luigi Petroni (Bongiovanni GB10016/18-2, 3 CD). La versione di Colusso è, delle due esistenti, quella che contiene la maggior quantità di musica vivaldiana […]. Essa riunisce cantanti del calibro di Patrizia Pace nel ruolo di Cleonilla, che svetta nettamente, per abilità vocale e capacità teatrali sul resto del gruppo. […]
Molto apprezzabile è invece la direzione di Colusso, ricca di fantasia e di senso del teatro. I recitativi, inoltre, sono quasi sempre ben realizzati e comprensibili (un fatto, questo, che gli interpreti stranieri tendono quasi sempre a sottovalutare). […] la direzione di Hickox, senza raggiungere le raffinatezze di quella di Colusso, è molto idiomatica […].
Doppio applauso all'Oratorio
Concerto per il restauro dell'edificio del SS.mo Crocefisso Laura Gigliotti - 27 novembre 1999 - Il Giornale
Un concerto di Oratori e Mottetti di Giacomo Carissimi dell’Ensemble Seicentonovecento & Cappella Musicale di San Giacomo diretto da Flavio Colusso, ripreso dalla RAI, ha inaugurato il restauro dell’Oratorio del SS. Crocefisso, un gioiello d’arte poco conosciuto al grande pubblico.
Una scelta non casuale visto che nel secolo XVI nelle confraternite fiorisce la musica e quella del SS. Crocefisso, insieme all’oratorio della Chiesa Nuova di San Filippo Neri è una delle più attive.
"O quam mirabilia"
Un concert de l'ensemble "Seicentonovecento" au Conservatoire de Luxembourg André Link - 13 ottobre 1999 - Luxemburger Wort
[…] Dans sa rigueur stylistique, Flavio Colusso privilégie la clarté diaphane du discours musical, et son ensemble, le renommé «Seicentonovecento», le suit de près. Si, à un moment où le carnet des manifestations n’est pas ancore trop chargé, le public luxembourgeois se fût rendu compte que cet ensemble sollicité a tout juste eu le temps d’intercaler sa visite au Grand-Duché dans une tournée le conduissant – sous le patronage du président de la Republique italienne – notamment à Madrid, Paris et Budapest, il se serait sans doute présenté plus nombreaux. Mais, comme toujours, ce sont les absents qui ont au tort. «O quam mirabilia» méditent les chanteurs, et d’emblée nous sommes émerveillé par la poureté sans faille de ces lignes monodiquement dépouillées. Chaque participant a, à un moment ou un autre, l’occasion d’intervenir comme soliste, mais en tant qu’unité vocale, tous s’intègrent à la perfection. […]
S’agissant de l’instrumental, la basse continue du théorbe (Roberto Caravella) et de l’orgue positif (Andrea Coen) est d’une délicatesse et d’une sensibilité rarement entendues. Pour des partitions si anciennes, généralement avares d’indications sur les instruments accompagnants, Flavio Colusso, qui dirige depuis le clavecin, révisé avec doigté. […]
Appuyant sur les invocations formelles des «biens éternels», Flavio Colusso a donc enchaîné avec une composition de son cru, «Peccavimus Domine» qui, avec ses contrastes parlé, chantés et orchestrés, avec gravité et douceur, s’est calquée sans rupture sur les séduisantes sonorités que nous avions entendues auparavant.
Une Italie baroque
9 ottobre 1999 - Le Républican Lorrain
Dans le cadre du projet “Vers l’année 2005: Giacomo Carissimi, Maestro de l’Europe musicale”, les mélomanes sont invités ce soir à un concert donné au Conservatoire sous le patronage de la Présidence italienne. Ce concert présente des Motets et des Oratori in latin, dont plusieurs en première exécution moderne, composés par Giacomo Carissimi né en 1605 à Rome. […]
Ce concert sera interprété avec des instrumentes anciens par l’Ensemble Seicentonovecento, dirigé par Flavio Colusso, un compositeur qui a déjà dirigé le grand répertoire lyrique et symphonique, de Mozart à Wagner, avant de se consacrer à la révision et à l’elaboration d’un certain nombre de compositions de musique ancienne et contemporaine. Ce concert est la dernière étape pour cette année des tournées prévues par l’Ensemble dans les principales villes européennes.
Carissimi
Giugno 1998 - Diapason
Giacomo Carissimi aurait eu quatre cents ans en 2005. Pour fêter la chose dignement, le compositeur, directeur musicali et éditeur italien Flavio Colusso a élaboré un gigantesque projet: après avoir enregistré l’intégrale des oratorios avec son Ensemble Seicentonovecento […]. Et encore, on ne vous dit pas tout! En attendant, on peut jusqu’au 29 juin aller voir au Louvre l’exsposition «La bella maniera» consacrée au peintre Francesco Salviati («Il Cecchino», 1510-1563): l’illustration sonore, constituée de madrigaux d’Arcadelt et de chansons françaises, en a été confiée à Flavio Colusso – CD disponibile auprès du service communication du musée.
A noter que notre confrère florentin Orfeo, mensuel de musique ancienne et baroque, a consacré dans son numéro d’avril un important dossier aux multiples activités de Flavio Colusso.
Il Barocco su Musicaimmagine Records
L'integrale degli Oratori di Carissimi è la più importante realizzazione discografica italiana degli ultimi anni John White - aprile 1998 - Orfeo
Accanto alle inconsuete scelte di repertorio, il carattere fondamentale che sembra guidare la programmazione dell’etichetta Musicaimmagine è l’impegno nel conservare uno stile esecutivo che sia il più possibile vicino alla temperie spirituale dei testi proposti: Nella sua non ancora nutrita serie di musica antica, dunque, operano veri speleologi del repertorio, in grado di lumeggiare con brani emersi da un lungo oblio e con scelte interpretative all’insegna della «stravaganza» barocca lo splendore della nostra civiltà strumentale, che le scelte grafiche delle copertine, all’insegna di una vagheggiata «opera d’arte totale», mettono a confronto con i momenti salienti della nostra tradizione iconografica […] la bellezza, dunque, è, per gli artisti di cui ci andiamo ad occupare, una funzione della verità stilistica, e questa, a sua volta, una conseguenza dell’intransigenza filologica. […] a Colusso ed al suo complesso – il cui nome indica un atteggiamento culturale: applicare alla riscoperta del Seicento la stessa apertura mentale, la stessa varietà di approcci che si riserva alla musica contemporanea – si deve quella che rappresenta senza dubbio l’impresa più importante di una casa discografica italiana negli ultimi dieci anni: l’integrale degli Oratori di Giacomo Carissimi, raccolti in un cofanetto di 9 CD […]
Particolare cura è stata posta da Colusso nel dislocare volta per volta le forze vocali e strumentali in un emisfero dentro il cui perimetro perfino il tempo di rifrazione diventa una tecnica di intensificazione drammaturgica, complice una registrazione calibrata in maniera esemplare sulle mutevoli esigenze della «scena». […] L’impresa di Colusso e dei suoi sodali è tanto più notevole in quanto la difficoltà interpretativa di questa musica è qualcosa di folle: si pensi che nella Historia di Job i tormenti dell’innocente perseguitato vengono resi attraverso un progressivo gioco di asimmetrie, di risposte «in eco», che si fanno poi calcolati silenzi. Colusso fa qualcosa di più che rendere in tutto il suo fulgore queste gemme; riesce perfino ad evocare la solennità, gli immensi spazi dei luoghi sacri per i cui sottili giochi di risonanza sono stati concepiti!
I seducenti oratori di Carissimi
La ricostruzione è stata curata da Flavio Colusso Sergio Bonino - febbraio 1998 - Il Giornale della Musica
[…] ci sono operazioni che hanno un senso, che in una revisione e rielaborazione filologica riescono a restituire in modo efficace qualcosa di un “compositore dimenticato” […]. L’ensemble Seicentonovecento ha sputo restituire colore e vita ad un quadro d’epoca che poteva rischiare di diventare esclusivamente il prodotto patinato di uno studio maniacale su abbellimenti, diminuzioni, improvvisazioni e basso continuo.
E se Carissimi riusciva a «trasportare […]» verso qualunque sentimento le sue platee di devoti, i solisti e gli strumentisti di Colusso riescono a far sì che noi “consumatori di musica” della fine del XX secolo possiamo ancora partecipare alle vicende della figlia di Jephte, di Balthasar, di Giobbe e, perché no? del vecchio Lucifero.
Carissimi
S.P. - febbraio 1998 - CONTINUO Magazine
This set of discs represents the culmination of a project begun in the early 1980s by Flavio Colusso with the intent of studying and performing the oratorios of Giacomo Carissimi (1605-1674). […] Colusso’s unique achievement is to have given us 35 of Carissimi’s oratorios (the form in which he was most influential) and oratorio-like motets in performances that are consistently sympathetic, stylish, and inventive. […]
Colusso has done such a good job of emphasizing the variety in the music, including occasional humorous and even bizarre touches, that several of these short works of 15 to 20 minutes on average, can easily be enjoyed at a sitting. […] It represents a considerable artistic achievement and it may just spur increased interest in Carissimi’s highly accomplished writing.
"Messa di gloria", Mascagni e il "sacro"
Lisa Domenici - 4 gennaio 1998 - Il Tirreno
[…] In questa edizione discografica, la direzione è affidata a Flavio Colusso, che rende con molta delicatezza le sfaccettatura della partitura, trascinando nella bella avventura l’Ensemble Seicentonovecento e i cantanti Iorio Zennaro e Pietro Spagnoli.
Giacomo fra chiesa, teatro e suono
Finalmente incisi tutti gli oratori di Carissimi, l'unico maestro del Seicento italiano degno di stare al fianco di Claudio Monteverdi Piero Mioli - ottobre/dicembre 1997 - Rassegna Musicale Italiana
Un progetto ambizioso, dall’apparenza schiacciante, e una necessità ormai ineludibile nella cultura musicale: presso Musicaimmagine Records, l’Ensemble Seicentonovecento, diretto da Flavio Colusso ha inciso l’integrale degli oratori di Giacomo Carissimi (1605-1674), impiegando solisti, coristi, strumentisti in abbondanza, e ovviamente fondandosi sopra ricerche musicologiche tanto valide di per sé quanto sensibili agli aspetti esecutivi. Riuniti in un cofanetto contenente anche i testi e alcuni saggi, i compact disc sono nove e portano la sigla MR 10020.
[…] Alla fine, valga l’esempio dell’oratorio più conosciuto di Carissimi, quello Jephte che in vero sta nel primo disco: e per questo rappresenta il migliore degli approcci possibili alla concezione e alla realizzazione di Colusso e dei suoi artisti. Sembra, il piccolo capolavoro, altra musica da quella che si ascolta comunemente, tanta è l’intensità espressiva che ne emana (di contro a troppo Seicento fragile ed esangue) e tanta la precisione, l’esattezza, il nitore che accampa la pregevole esecuzione (di contro a troppo dilettantismo corrente).
CD del mese: Carissimi
Ennio Speranza - ottobre 1997 - Musicalia
Giacomo Carissimi, nato a Marino nel 1605, è il tipico autore da Storia della Musica, praticamente inascoltato se non in rarissimi casi. La sua musica è sorprendente, densa, plastica, il suo melodiare è sempre attento al significato drammatico della parola intesa come verbum. I percorsi della musica europea risentono della sua influenza, anche perché Carissimi a Roma, in qualità di professore, formò tutta una serie di compositori di spicco: Bassani, Bononcini, Charpentier e Alessandro Scarlatti. […] Ma a dir la verità, in giro di incisioni delle sue opere ve ne sono assai poche.
Onore e merito quindi, al di là dei tratti specifici, al lavoro di un direttore come Flavio Colusso, che ha intrapreso con sprezzo del pericolo e una dose di sana incoscienza la registrazione dell’intero corpus degli oratori di Carissimi assieme al suo ensemble e a un nutrito gruppo di cantanti. Nove CD, un bell’impegno anche per l’ascoltatore, ripagato però da molte perle musicali da scoprire e da centellinare. […] Ma questo cofanetto ci voleva proprio, è un’ottima base dalla quale partire per ulteriori proposte incentrate sull’arte un poco negletta di Carissimi. Arte difficile, ardua, di non comune ascolto. Ma che può dare grande soddisfazione e piacere.
Dischi classica: Carissimi
Dino Gatti - 29 settembre 1997 - L'Adige
Di Giacomo Carissimi, il grande musicista romano a cui si deve la solenne affermazione dell’Oratorio latino, viene pubblicata l’integrale dei suoi capolavori, col proposito di dare spazio e voce ad un tesoro musicale da troppo tempo trascurato. E’ una iniziativa promossa dall’Accademia di Francia a Roma, in coproduzione con “Radiorai”, che vede interpreti il direttore Flavio Colusso e l’Ensemble Seicentonovecento.
Accanto a gli Oratori Jonas, Judicium Salomonis e Jephte troviamo altri sublimi capolavori in prima incisione, resi in tutta la loro suggestività.
Nell'oratorio romano di Giacomo Carissimi
Arrigo Quattrocchi - 19 settembre 1997 - Il Manifesto
[…] Encomiabile è dunque la pubblicazione, da parte della Musicaimmagine Records, dell’integrale degli oratori di Carissimi, 35 partiture distribuite in nove compact, e affidate all’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso.
Proprio Colusso, autore di una ricerca sulle fonti durata un quindicennio, è il vero protagonista di questa incisione; e gli va dato atto di una direzione acuta nel restituire la plasticità del linguaggio di Carissimi, sia nella realizzazione dello strumentale che nella concertazione dell’insieme. [...]
Carissimi nella Roma della Controriforma
Riscoperte. Torna alla luce la produzione sacra del compositore Luigi Bellingardi - 13 settembre 1997 - Il Corriere della Sera
[…] Pur se all’apparenza prevaleva l’intento moraleggiante, l’umanità di Carissimi riesce sempre ad emergere nelle «istorie» di soggetto sacro come i 35 oratori che l’Ensemble Seicentonovecento, sotto la direzione di Flavio Colusso ha ora registrato dopo averli eseguiti in gran parte in concerto negli ultimi anni. Parecchi degli «oratori» ora incisi dall’Ensemble costituiscono delle novità, ma anche nei lavori più noti come per esempio «Jonas», «Jephte», «Judicium extremum» le scelte esecutive di Colusso reggono bene il confronto con quelle di un Gardiner.
L’Ensemble Seicentonovecento (che allinea diciotto solisti di canto, quarantasei coristi e due dozzine di strumentisti) dimostra di possedere una notevole caratura professionale.
Dieci ore con Carissimi e i suoi oratori in latino
Tre anni di lavoro sono stati necessari per realizzare l'edizione completa, in nove cd, delle composizioni sacre firmate dal musicista romano. Che viene così finalmente rivalutato. Luigi Della Croce - 10 settembre 1997 - Famiglia Cristiana
[…] Finalmente colui che, insieme con Palestrina e Monteverdi, può essere considerato uno dei padri della musica, è ora rappresentato nel catalogo dei CD con i suoi trentacinque oratori in latino. […]
Gli esecutori di questa sagra musicale secentesca, a un tempo austera e pittoresca, sono meritevoli di elogi soprattutto per aver saputo umanizzare i personaggi adottando, nei limiti consentiti dai procedimenti dell’epoca (ricostruiti con perizia da Flavio Colusso) e dalla lingua latina, un tono “vissuto”.
Novità in CD: Carissimi
Dino Gatti - 13 luglio 1997 - La Cittadella
[…] Questo grande progetto ha preso l’avvio nel 1994 a cura del M° Flavio Colusso, dopo le felici esecuzioni sperimentali per la Radio Vaticana […]. Ora per l’etichetta Musicaimmagine Records, in coproduzione con “Radiorai”, vengono pubblicati nove CD, col proposito di dare spazio e voce ad un tesoro musicale per troppo tempo trascurato e al quale la musica colta europea deve le proprie origini.
Accanto ad opere note come Jonas, Jephte, Judicium Salomonis, Judicium Extremum e Historia Abraham et Isaac troviamo altri sublimi capolavori in prima incisione assoluta, resi in tutta la loro suggestione dal complesso diretto da Colusso.
La dotta malinconia
Pubblicati in un cofanetto di nove compact tutti gli oratori di Giacomo Carissimi Armando Torno - 13 aprile 1997 - Il Sole 24 Ore
[…] Giustizia gli rende il tempo. Proprio in questi giorni Musicaimmagine con l’Ensemble Seicentonovecento, sotto la guida di Flavio Colusso, propone in nove compact disc l’integrale degli oratori.
L’impresa di Colusso è a dir poco commovente. Riporta l’ascoltatore di oggi in una dimensione perduta, dove ogni nota e ogni parola cantata erano bisbigli di un’armonia universale.
Giacomo Carissimi: gli Oratori
Marcello Filotei - 29 marzo 1997 - L'Osservatore Romano
Incidere il ciclo integrale degli Oratori di Giacomo Carissimi è significato per il direttore Flavio Colusso impostare un lunghissimo lavoro preventivo di ricerca che è durato quindici anni. Un progetto in linea con la filosofia della casa discografica Musicaimmagine Records, che tende a mettere in catalogo compositori a torto ritenuti minori, per riscoprirne i capolavori e l’influenza esercitata sui musicisti contemporanei.
Colusso ha cercato di ricreare l’atmosfera drammatica che caratterizzava un genere destinato a commentare le Sacre Scritture, ricostruendo l’accompagnamento strumentale con particolare attenzione al senso del Testo.
Giacomo Carissimi, padre della musica europea
Simone Arduini - 5 marzo 1997 - Il Giornale d'Italia
[…] è stato presentato in questi giorni alla stampa il ciclo integrale degli “Oratori” di Giacomo Carissimi, quasi un’opera omnia articolata in nove Compact disc editi da Musicaimmagine Records nell’esecuzione dell’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso. E si deve proprio alla costanza, alla passione e all’impegno del compositore e direttore d’orchestra essere riusciti a ricostruire, a distanza di secoli, il percorso artistico dell’illustre chierico di Marino dopo la distruzione dei manoscritti originali delle sue composizioni.
Nel restituire vita e colore a questi Oratori, Flavio Colusso ha voluto ricostruire oltre all’atmosfera drammatica che ne costituisce l’essenza, lo spirito di meditazione spirituale dal quale nasce questo genere e la sua originaria destinazione: quella di commento alle Sacre Scritture e di strumento per una loro divulgazione. Nella prospettiva di restituire agli Oratori di carissimi le dimensioni originarie Flavio Colusso ha fatto proprie le possibilità implicite dell’orchestra secentesca.
Carissimi, il sacro alla riscossa
Il grande maestro barocco esce da un lungo oblio con la prima edizione integrale dei suoi Oratori in 9 CD. Un'opera monumentale frutto di quindici anni di ricerca del maestro Flavio Colusso e magistralmente interpretata dall'Ensemble Seicentonovecento Virgilio Celletti - 5 marzo 1997 - Avvenire
[…] Fatto positivo è che l’evento non coincida con un centenario: cioè che sia una iniziativa concreta, non la solita prassi celebrativo-riparatoria che si usa rivolgere a musicisti grandi o meno.
Questo tutt’al più è il quindicennale dell’inizio di quel lavoro svolto da Flavio Colusso, ideatore della raccolta e direttore della casa discografica che la propone, e dai suoi impagabili collaboratori e cointerpreti, vale a dire l’Ensemble Seicentonovecento, protagonista sotto la sua guida di questa autentica avventura dello spirito e della cultura.
Gli "Oratori" di Carissimi
Gilberto Maltinti - 2/8 maggio 1996 - Roma C'E'
Continua senza soluzione di continuità l’esecuzione in concerto dell’Integrale degli Oratori di Giacomo Carissimi. Ad eseguirli è l’Ensemble Seicentonovecento del cembalista e direttore Flavio Colusso.
L’ultimo concerto dell’Ensemble – che ha suscitato il vivo interesse del pubblico romano, accorso numeroso all’Aula Magna dell’Università – ha dimostrato la sapienza concertativa di Colusso e la buona intesa strumentale ed interpretativa dei suoi musicisti.
Anfossi. La nascita del Redentore
Lorenzo Tozzi - maggio 1996 - Musicalia
Da tempo l’Ensemble Seicentonovecento, valente gruppo romano, diretto da Flavio Colusso ci ha abituati ad un originale bifrontismo: da una parte l’anima vetero-barocca, dall’altra quella più moderna di dimenticate partiture del nostro secolo. Uno degli autori più frequentati dal versante settecentesco è Pasquale Anfossi, di cui già il gruppo aveva inciso anni fa la Maga Circe.
Questa volta si cimenta con un dimenticato oratorio, La Nascita del Redentore del 1780 […] Buona la prova dell’Ensemble Seicentonovecento, guidato con sicurezza da Flavio Colusso, come già nelle precedenti edizioni discografiche della stessa Musicaimmagine. […]
Anfossi. La nascita del Redentore
Giuseppe Nalin - maggio 1996 - CD Classica
Operazioni del genere fanno sempre piacere, considerando che a compierle sono complessi musicali italiani. Merito dunque del bravo direttore Flavio Colusso l’aver riscoperto questo interessante oratorio del ligure Pasquale Anfossi, compositore di una trentina d’anni più anziano di Mozart. […] sul quale Colusso ha compiuto una saggia revisione ed elaborazione musicologica. […]
Colusso dirige con vigore la preziosa compagine strumentale Ensemble Seicentonovecento, sempre attenta e precisa, ricca di una sezione d’archi ben intonata e precisissima negli attacchi (è proprio dal vivo che si misurano certe finezze), e dei fiati che coinvolgono per il bel colore e l’escursione dinamica. Ottimo pure l’apporto del continuo con organo e cembalo ad alternarsi nei recitativi. […]
Vito Paternoster. Inzaffirìo
Ottobre 1995 - Lyrica
Se l’originalità ha qualche senso assoluto, questo CD una palma la possiede intrinsecamente. Inzaffirio, con l’accento sulla penultima sillaba, è un doppio, triplo collage di musiche e testi diversi. […] La dolcezza, del resto, è la nota caratteristica della voce argentina di Patrizia Pace, che sale e scende a piacere senza un’incrinatura timbrica, nonché vocale, e anzi abbondando in lente e fascinose smorzature.
Impeccabile il violoncellista, attivo sopra un Carcassi del 1792, e all’ardua altezza del suo nome il gruppo strumentale guidato da Flavio Colusso.
Musicaimmagine Records. Mascagni: Messa di Gloria
Michele Gioiosa - 1 maggio 1995 - Musica e scuola
La casa discografica italiana Musicaimmagine presenta una serie di CD di ottima fattura artistica e tecnica. […] compresa la cura dei libretti. Iniziamo con la Messa di Gloria di Pietro Mascagni; l’Ensemble Seicentonovecento, sotto la direzione di Flavio Colusso, e i solisti Iorio Zennaro (tenore), Pietro Spagnoli (basso) hanno dato la giusta impronta a quest’opera che è nel perfetto stile dell’autore.
La scrittura porta, a volte, addirittura ad una sorta di passione sfrenata verso la religiosità che ogni anima vive come un impeto.
Cantando la Bibbia
Giovanni Carli Ballola - 17 marzo 1995 - L'Espresso
[…] Noto attraverso capolavori di carattere drammatico come Jephte, Jonas, Historia Job, Balthasar, Carissimi lo è semmai meno come autore delle brevi, intensissime pagine per pochi solisti e basso continuo su testi liberamente tratti dai libri poetici e sapienziali della Bibbia, che abbiamo ultimamente ascoltato. […] Ne erano interpreti i musicisti dell’Ensemble Seicentonovecento, con le loro belle voci italiane (Nunzia Santodirocco, Pamela Borri, Francesco Sclaverano, Mario Boccardo), i valenti strumentisti, (ricorderemo almeno l’organista e cembalista Andrea Coen, esecutore di pagine frescobaldiane tra un oratorio e l’altro) sotto la concertazione di Flavio Colusso.
E con quel che di autentico e toccante non sempre avvertibile negli ultraperfetti complessi d’oltralpe.
Su Farinelli. Libri, dischi, teatro il ritorno di una star
Angelo Foletto - 1995 - Repubblica
[…] Recenti sono invece I due programmi farinelliani - «Superbo me stesso» e «Farinelli et son temps» - affidati al bravissimo Christofellis accompagnato dall’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso, in due impaginati raffinatissimi che comprendono anche arie dello stesso Carlo Broschi e di suo fratello Riccardo.
Paternoster. Inzaffirìo
Girolamo De Simone - dicembre 1994/gennaio 1995 - CD Classica
Interpretazione: OTTIMA. Vito Paternoster, insieme all’Ensemble Seicentonovecento, tenta un’operazione ardita e affascinante assieme […]. L’Ensemble Seicentonovecento dà buona prova di sé, per omogeneità e convinzione.
La voce femminile ci sarebbe piaciuta meno impostata, anche se la Pace è bravissima soprattutto quando canta in piano.
Con l'Ensemble Seicentonovecento. Carissimi oratori
All'Accademia di Francia valida serata dedicata agli oratori di carissimi con Flavio Colusso sul podio Maria Grazia Teodori - dicembre 1994 - Musicalia
[…] Degli oltre duecento oratori di Carissimi quello della Santissima Vergine è forse uno dei più belli, l’Ensemble Seicentonovecento ha messo in luce le caratteristiche più importanti del lavoro: i contrasti fra i “solo” e i “tutti”, le caratterizzazioni dei vari personaggi (La Vergine, Cristo), le gioiose voci dei beati e dei martiri cristiani. Molto ben eseguite anche le piccole parti d’orchestra: a volte sono intercalate da ritornelli strumentali, oppure si hanno brani corali accompagnati da due sole parti di violino che, suonano alternandosi come in Martyres.
Buone le voci […]. Ottima la direzione di Flavio Colusso, esperto del repertorio antico, approfondito attraverso l’analisi dei testi originali, studioso che ha curato la revisione e l’elaborazione di opere quali L’Ottone in Villa di Vivaldi e L’Aretusa di Filippo Vitali per il Teatro dell’Opera di Roma.
A Villa Medici progetto triennale su Carissimi.
Marina Marini - 10 novembre 1994 - Il Tempo
Ogni epoca ha le sue forme d’arte “guida” e le sue forme d’arte minori: l’opera di Giacomo Carissimi è sicuramente una delle espressioni più alte del ‘600 musicale italiano. L’Academie de France à Rome e l’Associazione Musicaimmagine, al fine di un significativo recupero, hanno ideato un importante progetto triennale di studi, esecuzioni, edizioni e scambi internazionali reso possibile anche grazie al coordinamento di Enti e Associazioni italiane e francesi che contribuiranno, ognuna all’interno delle proprie sedi e stagioni, alla sua articolata realizzazione. Il primo appuntamento del progetto «Giacomo Carissimi Maestro dell’Europa Musicale» è previsto per il 15 novembre presso il Grand Salon di Villa Medici dove saranno eseguiti tre oratori del musicista: l’Oratorio della SS. Vergine, Martyres e Sponsa Canticorum, che saranno interpretati dall’Ensemble Seicentonovecento, una formazione vocale-strumentale fondata e diretta dal 1980 da Flavio Colusso che è oggi uno dei più qualificati interpreti della musica italiana del ‘600 e ‘700. […]
Anche la RAI (radio) parteciperà a questa iniziativa: i tre oratori saranno infatti registrati per essere poi distribuiti a diversi Paesi europei. Un ulteriore contributo per la divulgazione del grande patrimonio artistico italiano.
Reflejos de una época
Clasica. Christofellis en Granada Carlos Gomez Amat - 1 luglio 1994 - El Mundo
[…] Ahora el sopranista griego Aris Christofellis ha recordado Farinelli con la música que componían el castrato y su hermano Riccardo, más el ilustre Hasse, el no menos eminente Porpora, el ruisenõril Giacomelli y el dulce Duni. Lo hace muy bien, con técnica sobrasaliente y expresión adecuada. Sin embargo, yo siempre echo de menos en estas voces la natural vibración del hombre o de la mujer, que es la que me conmueve. La voz trabajada con reflejos instrumentales.
La curisidad se sobrepone a la emoción. Gustó mucho el arte del sopranista. El Ensemble Seicentonovecento, reducido al violín de Alice Warshaw, el violoncello de Claudio Ronco y el clave de Flavio Colusso, colaboró muy bien con el cantante […].
Farinelli et son temps
Christian Gaumy - 1994 - Opera International
[…] Aris Christofellis s’y montre tout à fait à la hauteur. Il est certainement le seul sopraniste, de nos jours, à donner entière satisfaction sur le strict plan de la technique vocale, absolument époustouflante.
[…] Il est de plus accompagné par une excellente formation italienne, encore inconnue en France, l’Ensemble Seicentonovecento, que dirige avec beaucoup de tact Flavio Colusso.
Ottone in villa
David Meichtry - 1994 - Viva Vivaldi
[…] La parution d’un opéra de Vivaldi au disque est un événement rare. Mais si la qualité de l’interprétation des premières mondiales gravée récemment (Griselda, ou Teuzzone par exemple) laisse à désirer, l’Ottone in Villa qui vient de paraître dans la version de Flavio Colusso est par contre enthousiasmant. La distribution réunie est excellente […].
Mascagni
Messa di Gloria in fa maggiore Giuseppe Rossi - Luglio/Agosto 1994 - CD Classica
[…] In ogni caso l’opera è indubbiamente interessante per l’individuazione del terreno sul quale nacque Cavalleria, che altrimenti ci appare come un inspiegabile lampo a ciel sereno.
Nell’edizione ora fissata in compact si apprezza il risultato onorevole assicurato dall’Ensemble Seicentonovecento e si notano le ottime intenzioni espressive del direttore Flavio Colusso, giustamente rivolte a illustrare il simpatico fascino naif della partitura. […]
Carissimi
Luigi Della Croce - 1993 - Famiglia Cristiana
Come l’opera lirica al suo primo e più autentico apogeo il Monteverdi che ne fu il creatore all’inizio del Seicento, così l’oratorio raggiunge la perfezione, press’a poco alla stessa epoca, nelle composizioni “primitive” di Giacomo Carissimi. Musica e parola intimamente fuse in un recitar cantando che riflette emozioni allo stato puro, una spiritualità dolce e sorridente adeguata al testo dell’oratorio dedicato alla SS. Vergine, più colorita e drammatica nella narrazione biblica del profeta gettato in pasto ai leoni.
Due momenti indimenticabili: le parole di Maria «Né senza me fora sì bello il mondo» e di Daniele «Voi restate fra l’onde, io vado al porto».
Mascagni: Messa di Gloria
David Johnson - September/October 1993 - Fanfare
[…] The two soloists, who are kept busier than the chorus, are fully in touch with the Mascagnanian Muse. Tenor Zennaro and baritone Spagnoli (here identified generically as a “basso”) have healthy and pleasing young voices and would make - perhaps already have made – an ideal pairing as Turiddu and Alfio.
Both the choral and orchestral components of the Ensemble Seicentonovecento are alert to the novecento aspects of this flamboyant mass and respond enthusiastically to Maestro Colusso’s plastic baton. […]
Sulla strada di Mascagni
Nuove iniziative mascagnane Mario Morini - agosto/settembre 1993 - Musicalia
Pur avendo già recensito positivamente su queste stesse pagine la prima incisione mondiale della Messa di Gloria di Mascagni diretta da Flavio Colusso, non ritengo superfluo pronunciare altre parole elogiative sul lavoro del giovane ma già illustre direttore. Ce ne vorrebbero assai, ma freneremo gli entusiasmi che il maestro ha saputo suscitare con questa sua «sacra» realizzazione mascagnana per parlare invece di programmi futuri, di progetti che hanno acquisito forma e concretezza in questi ultimi mesi tanto da coinvolgermi personalmente e dunque incanalare e ben regolare questi nuovi entusiasmi in legittime affermazioni di successo. Quante volte ci si è lamentati della mancanza di una approfondita ricerca storico-critica intorno all’arte mascagnana e di quanto ancora siano scarne le esecuzioni di valore che, con la loro attendibilità ed efficacia, possano supportare inequivocabilmente un giudizio, da parte del pubblico e degli studiosi, sereno e concreto sull’arte del musicista livornese. [...] A questi studi, a queste esecuzioni bisogna, oggi più che mai, guardare, con un occhio di saggia premonizione. C’è bisogno di tanta energia, entusiasmo e competenza: ingredienti che si legano assai bene quando si incontrano musicisti di talento sui quali investire per un concreto oggi e un luminoso domani. [...]
In questo contesto si viene dunque a ben inserire il coraggioso ed esemplare lavoro di rivalutazione e promozione operato da Colusso e dalla nuova casa editrice Musicaimmagine. Un costituendo Comitato, formato sotto gli auspici degli eredi Mascagni, gestirà sotto la mia direzione, un ampio ventaglio di proposte e realizzazioni che vedono, nelle concrete fasi già intraprese, i primi successi e riconoscimenti. [...] Questa sorta di sfumature sembreranno a taluni di secondaria importanza ma, di fronte ad esecuzioni che non fanno il minimo sforzo per sembrare musicali, ne acquistano di enorme per la loro pregnanza e peculiarità assolute testimoniando una sensibilità culturale e un appropriato senso della misura, indispensabile a rendere pagine che, come questa, fondano la loro intima essenza sul «canto» orchestrale e vocale. [...]
Sonates, Sinfonia et Concertos pour trompette. Sandro Verzari
Philippe Demeure - giugno 1993 - Répertoire
Si aucune de ces pages n’est un chef-d’oevre, elles sont toutes correctement servies par l’Ensemble Seicentonovecento. Précision des attaques, relative netteté des articulations rythmiques, la chaude sonorité de l’ensemble et le délicat clairobscur du timbre de la trompette leur rendent une dignité à laquelle on ne s’attendait pas dans ce repertoire méconnu. […]
E una voce sublime cantò i versi di Saffo
Dino Villatico - 23 maggio 1993 - La Repubblica
Villa Medici sembrava tornata agli splendori barocchi, alle feste musicali che facevano di Roma la capitale del mondo. […] cantate e mottetti di Carissimi, eseguiti dall’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso. Christofellis si è riservato due mottetti, la fluida voce del tenore Luigi Petroni un mottetto e una cantata, e Claudio Ronco ha suonato sul violoncello un mottetto destinato alla voce di basso.
Al clavicembalo lo stesso Colusso, assai libero e scorrevole. Una serata piacevolissima, che si spera di riascoltare presto.
Mascagni. Messa di gloria
Cesare Orselli - febbraio 1993 - Mondo discografico (allegato di Pianotime)
[…] L’edizione curata da Musicaimmagine rende piena giustizia ai caratteri musicali che siamo andati evidenziando: conoscevamo Flavio Colusso direttore di oratori barocchi con il suo complesso Seicentonovecento: ma la sua prova con Mascagni ci sembra altrettanto convincente. Quella che ho apprezzato particolarmente è la esemplare pulizia del suono, il morbido impasto degli archi (eppure sono appena 9 primi e 6 secondi violini) così come i vari assoli strumentali.
Anche il coro, di dimensioni cameristiche, fa bene il suo dovere. Colusso non cerca una impossibile dimensione sacro/mistica in quest’opera mascagnana, ma un respiro raccolto e lirico. […]
Il vero Mascagni così passionale
Una Messa di Gloria tutta da scoprire Andrea Bambace - 2 gennaio 1993 - Dischi & compact
[…] Di fatto questa messa era fino ad oggi discograficamente inedita e la sua prima incisione in CD, in versione integrale e filologicamente corretta, va a riempire un altro dei molti vuoti esistenti nel campo. […] Operare filologicamente sull’opera di Mascagni significa ripulire la sua scrittura da tutta una serie di orpelli teatrali e malcostumi interpretativi di beceraggini da palcoscenico per noi ora incomprensibili e causa prima dei contrasti sopra citati, con lo scopo di trarre alla luce quello spirito melodico rasserenante e chiaro, tutto italiano, che, permeando le composizioni di questo autore, trova modo di esprimersi solo in una grande e spiegata cantabilità, senza alcuna forzatura. […] Zennaro e Spagnoli superano con disinvoltura le difficoltà tecniche che si presentano loro cantando con sentimento, proprietà stilistica ed in perfetta sintonia con le scelte stilistiche del direttore.
Colusso, già direttore stabile dell’Ensemble Seicentonovecento offre una prova di sensibilità e attenzione alla scrittura mascagnana: senza indulgere a manierismi fuori luogo ed evitando sempre di calcare la mano ci accompagna con passo sicuro e confidenziale nell’intravvedere in questa composizione le premesse delle future opere di Mascagni rendendo con dovizia di colori il gioco strumentale.
Vaccaj. Grande Accademia vocale e strumentale
Francesco Paolo Russo - novembre 1992 - Mondo discografico
[…] L’ottima prova dell’orchestra diretta da Colusso contribuisce in maniera determinante alla felice riuscita dell’operazione.
In definitiva un ottimo disco, forse foriero di orizzonti nuovi per la discografia specifica del periodo.
La spiritualità come bellezza
Mario Morini - luglio/settembre 1992 - Musicalia
Mascagni. Messa di Gloria. […] Musicaimmagine Records, che inaugura con questo CD la sua attività nel campo discografico, ne ha affidata la realizzazione ad uno dei gruppi italiani che più si stanno prodigando nella riproposta qualificata di pagine del nostro patrimonio musicale ancora sconosciuto: l’Ensemble Seicentonovecento. Con un bel cast di giovani ma già affermati, pieni di talento e duttilità vocale (si pensi che allora le parti furono affidate a quattro interpreti diversi),
guidato con mascagnano fervore e competenza stilistica da Flavio Colusso (per dirigere bene Mascagni bisogna amarlo e per amarlo bisogna conoscerlo bene), questa incisione ci conforta assai nel desolato panorama delle attuali esecuzioni delle opere del genio livornese e – volendo ricalcare gli storici commenti - «ci lascia il desiderio acuto di sentire ancora, di sentire un’altra volta, la squisita spirituale opera d’arte».
"TOP TEN" in CD: Perti, San Petronio
Piero Mioli - novembre 1992 - Piano Time
[...] la logica, l'armonia, l'eleganza, l'accessibilità del tutto unito ad un melodismo che più calligrafico ed italiano di così non potrebbe essere, sono ancora un gaudio dell'orecchio e della mente. Arie belle, squisite, dolci e schiette [...] come non gustarle, centellinarle, riconoscerle amabilmente? Tanto più che l'esecuzione si segnala per proprietà ed efficienza è...] della partitura manoscritta
Colusso è stato revisore e anche elaboratore, rispettandone la lettera ma più spesso lo spirito [...] unica licenza è stato il flageoletto che ha inserito nell'aria "Chi d'un rozzo pastorello": ma l'effetto che nasce dalla voce di basso che gioca col flauto diritto sopranino è semplicemente magnifico [...].
Perti. San Petronio
Andrea Fasano - marzo/aprile 1992 - Musicalia
[...] viene presentato in edizione integrale, corredato da quelle garanzie esecutive oggi indispensabili per la riproposta attendibile di sconosciute opere del passato [...] un cast internazionale di tutto rilievo e l'ottimo Ensemble Seicentonovecento assecondano la lucida interpretazione di Flavio Colusso.
La profondità delle intenzioni musicali e gli spunti drammatici intuiti nell'elaborazione della partitura, fanno di questa realizzazione un esemplare campione della nuova ed attualissima "linea italiana" nella riscoperta ed affermazione della musica antica, contribuendo alla ricerca di valori interpretativi oltre le rigidità culturali di una spesso malintesa filologia [...].
Magie barocche in salsa tzigana
Nina Beilina in concerto a Noto Fiorella Pinna - agosto 1991 - Il Popolo
Dal barocco al moderno […]. Protagonista indiscussa dei due concerti, la violinista moscovita Nina Beilina […] Ma ancora una volta, è la potenza del suono espresso dall’artista moscovita che ha colpito forse più di ogni altra cosa. Sempre bene controllato, ma appassionatamente “indipendente”, lo stile Beilina ha lasciato il segno dei più grandi violinisti. L’ensemble tuttavia non è stato da meno. L’entusiasmo dell’artista ha infatti trascinato l’orchestra che, sebbene in formazione ridotta, ha dato un’ottima dimostrazione di compostezza e maturità specie nel delicato fraseggio delle Quattro Stagioni di Vivaldi, dove la direzione sempre attenta alle sfumature timbriche più remote del maestro Colusso (impegnato al clavicembalo), ha permesso un’esecuzione leggiadra e avvincente.
«Seicentonovecento» si presenta come formazione vocale e strumentale fondata e diretta fin dall’80 dallo stesso Colusso il quale l’ha guidata alla scoperta di corrispondenze sonore fra le diverse espressioni musicali, combinando a un tempo ricerca cronologica e autenticità interpretativa. Noto ha risposto con entusiasmo e partecipazione alla manifestazione. […]
Canta San Petronio
William Weaver - 22 settembre 1991 - Panorama
[…] L’oratorio ha una sua drammaticità e, soprattutto, una grande eleganza e un sapiente impiego degli strumenti accompagnatori che Colusso, curatore dell’edizione, sottolinea con perspicacia.
San Petronio nella musica di Perti
Massimo Rolando Zegna - luglio 1991 - Amadeus
[…] Flavio Colusso ha revisionato ed elaborato la partitura conservata nell’Archivio di San Petronio e ci propone la prima incisione integrale di questo lavoro.
L’interpretazione, dai risultati espressivi veramente confortanti, si caratterizza per lo studio libero, ma assai raffinato, degli effetti e degli impasti timbrici.
Nella commedia degli equivoci dominano amore e note
Festival Barocco. "Lisarda", opera lirica del Seicento, ha dato il via alla manifestazione Salvatore Maiorca - 18 luglio 1990 - La Sicilia
[…] Il cortile del settecentesco Palazzo Beneventano del Bosco, nella famosa piazza Duomo, nella quale si uniscono i segni di civiltà millenarie ed eterogenee, ha accolto un piccolo gioiello: Lisarda, opera in tre atti […].
al cembalo il maestro direttore e concertatore Flavio Colusso, […] la musica è una deliziosa creatura […]. una buona occasione per Ortigia.
La piacevole riscoperta di "Lisarda" a Siracusa
Lino Di Tommaso - 18 luglio 1990 - Gazzetta del Sud
Il tempo è il giudice più severo nel ricoprire di polvere i mediocri tentativi e nel non scalfire la bellezza dei capolavori. Con «Lisarda ovvero amor vuol gioventù», uno scherzo drammatico in tre atti, scritto da Ludovico Cortesi, con musiche di Giovan Battista Mariani, il tempo è stato giudice troppo severo e dobbiamo ringraziare il «II Festival delle Arti Barocche» per la sua riscoperta e messa in scena. Lisarda ha aperto in maniera positiva il Festival […] meritava questa riscoperta ed i nuovi consensi che il pubblico gli ha tributato.
[…] Flavio Colusso, direttore al cembalo, ha curato la revisione e l’elaborazione delle musiche riuscendo, insieme con l’Ensemble “Seicentonovecento”, a mettere in rilievo la bellezza della melodia […].
Siracusa dal gusto barocco
Angelo Fallico - 18 luglio 1990 - Giornale di Sicilia
Il barocco come movimento dello spirito, canone di gusto, predisposizione dell’animo a vedere il mondo da una determinata angolazione, quasi una filosofia di vita. […]
Ha aperto la “Lisarda” […] con un’ottima interpretazione […] dell’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso.
Carissimi
Denis Morrier - giugno/luglio 1991 - Diapason
[…] Par ailleurs, l’ensemble instrumental (en particulier le riche groupe de basse continue, très coloré) et le choeur (mis à contribution dans la seconde partie de L’oratorio de la Vierge et tout au long de Daniel) constituent l’un des principaux atouts de cette version.
La direction de Flavio Colusso est d’une réelle efficacité, soulignant les puissantes architectures chorales, animant les dialogues et imprimant l’expression la plus juste à ces partitions de caractères pourtant si opposés.
Perti
Sophie Roughol - 1990 - Repertoire
[…] L’intérét est constant: la variété des réalisations instrumentals, une écriture variée alternant le style conservateur privilégié par Perti (imitations, arias da capo et recitativo seco) et les concessions a l’époque, l’absence de chœurs ou ensembles à l’exception notable d’un surprenant duo final basse-haute contre, voilà une réalization superbe de Flavio Colusso. A découvrir d’urgence.
Perti
Jean-Luc Macia - 1990 - Diapason
[…] La délicatesse un peu précieuse de l’œuvre comme sa grâce aérienne – vraiment détachée des débats théologiques sous-jacents à l’intrigue – sont conservées par une interprétation d’une extrême mobilité expressive, enjôleuse et d’une grande liberté d’humeur.
Sans être des foudres de guerre, les instrumentistes s’adaptent parfaitement à ces variations d’atmosphère et l’équipe de chanteurs est impeccable (Jean Nirouët notamment), voix fraîches, pleines de sève et au style juste. […] Les timbres des instruments anciens sont bien rendus. Bonne cohérence.
Baroque italien
Jean-Claude Lacroix - 1989 - Opera International
[…] Les interprètes italiens du présent disque privilégient surtout les aspects intime et spirituel, utilisant pour défendre leur conception de cette musique un effectif vocal et instrumental réduit. […] Les voix sont juvéniles, mais suffisamment timbrées pour-se démarquer des récentes interprétations anglaises. […]
On attend donc avec impatience le maestro Flavio Colusso et son ensemble dans d’autres oratorios de Carissimi où la fraîcheur et l’immédiateté de leur approche risquent d’apporter de fort agréable surprises.
Carissimi
Claude Jay - 1989 - Le Monde de la Musique
[…] Dans ce répertoire, McCreesh et Van Nevel se sont montrés plus convaincants que Gardiner, Ephrikian ou Linde, mais personne n’y égale les interprètes italiens, qui ne l’ont que trop négligé jusqu’ici. […] A l’instar de Leppard autrefois, Colusso n’a pas craint d’aborder ces pages majeurs avec le plus grand luxe de moyens, notamment avec un instrumentarium propre à souligner tous les effets dont les partitions abondent.
La distribution ajoute à l’impression d’ébullition permanente que nous donne cette représentation sacrée. S’il faut avant tout louer les voix superbes et les dictions exemplaires de Luigi Petroni ou Pietro Spagnoli. […] on ne peut qu’applaudir à ce remarquable travail d’equipe.
Disconovità
Salvatore Caprì - Luglio/Agosto 1989 - Sipario
[…] Di Pasquale Anfossi sta vivamente interessandosi un nostro giovane e intraprendente musicista, il maestro Flavio Colusso che può essere considerato il deus ex machina della duplice apparizione di questa interessante Maga Circe. […]
Revisore della partitura, Flavio Colusso ha diretto con sobrietà di stile e vivacità di esecuzione gli strumentisti del Gruppo di Roma. […]
Fermo. Un festival saporoso
Benedetto Benedetti - 31 luglio 1988 - Il giornale d'Italia
[…] Siamo nel cortile del sontuosamente rinnovato Palazzo Caffarini. Qui si incontra, sotto la direzione del Maestro Colusso, Mozart con Farinelli. Colusso è direttore artistico del Teatro Comunale di Sulmona, didatta di canto, direttore della Filarmonica Sulmonese.
L’operazione, che coinvolge strumenti d’epoca ed una preparazione specifica, si deve a lui. Sua è anche la preparazione del «mostro», che pure mancando, nella felice sua integrità, delle doti farinellesche, è peraltro capace di una estensione che va dal basso al «re» sovracuto. Il suo nome è Gianni Pala Contini. La recita ha avuto un successo ben meritato. […]
Un direttore dinamico
Gina Guandalini - 13 luglio 1989 - L'umanità
Che cosa si richiede idealmente a un giovane direttore di un complesso orchestrale antico che al giorno d’oggi desideri imporsi? E’ presto detto: bella presenza, dinamismo, sicurezza di sé, “contatti” validi, dimestichezza con partiture sconosciute, molteplicità di esperienze musicali. A tutti questi requisiti risponde Flavio Colusso, recentemente intervistato nel suo appartamento-archivio romano.
Davvero il suo curriculum è affollatissimo: ha studiato composizione con Domenico Guàccero, è stato (ma, è da supporre, lo è tutt’ora quando è neccessario) docente di canto.[…]
Musica classica. Il disco
Luigi della Croce - nr. 20/1989 - Famiglia Cristiana
[…] È un gioiello di farsa, e la sua risurrezione in compact disc può essere l’inizio della rivalutazione di una grande scuola operistica. […] A complemento di questa scoperta gli esecutori (ben preparati, con una lode particolare al direttore d’orchestra) propongono tre chicche quanto mai omogenee, ossia le tre arie composte da Mozart […].
Pasquale Anfossi
Speciale software CD 1988/89 - Annuario Suono
[…] Non mancano momenti pacati ma, in generale, è la vivacità che predomina in questa composizione. L’interpretazione che ci offrono “Il Gruppo di Roma” e gli interpreti vocali è perciò giustamente briosa: la scelta di usare il clavicembalo non solo per I recitativi ma anche nelle parti orchestrali aggiunge brillantezza all’insieme strumentale. […]
Il direttore Flavio Colusso si è preoccupato poi della realizzazione delle “diminuzioni” (o “abbellimenti”) […] con discrezione e buon gusto, senza cadere nella “mania degli abbellimenti a tutti i costi” […]. Una citazione di merito va […] alle scelte “operative” del direttore Flavio Colusso. […]
Circi in coro su Ovidio
Benedetto Benedetti - 12 dicembre 1988 - Il Giornale d'Italia
La cronaca impone di parlare del franco successo della Circe di Anfossi: prima mondiale per i tempi moderni, riedizione e direzione di Flavio Colusso. Temerariamente messa in scena in contemporanea con il Tell della Scala. L’opera risulta vitale e stimolante […].
Disques. Opera. La maga Circe
Sylvie Hauel - october 1988 - Opera International
[…] L’orchestre Gruppo di Roma, dirigé par Flavio Colusso, se montre sobre et de bon goût, mais vif et nerveux. […]
Anfossi: La Maga Circe. Mozart: Three Arias
D.J. - July/August 1988 - Fanfare, The Magazine for Serious Record Collectors
[…] The small orchestra is led with flair and syle by Flavio Colusso, and the unnamed harpsichord player [Flavio Colusso] who accompanies the recitative is an entire delight and amusement unto himself. The sound of the LP is very good, and the digital CD is even better. […]
Anfossi
Davide Annachini - Maggio 1988 - CD Classica
[…]La qualità di questa esecuzione poggia soprattutto sulla direzione intelligente e fantasiosa di Flavio Colusso, a capo dell’encomiabile Gruppo di Roma […]
Stereoplay ha scelto: La maga Circe
Antonio Casile - aprile 1988 - Stereoplay
[selezionato come compact del mese – aprile 1988]
[…] Pregio di questa realizzazione, oltre “l’inedito”, è l’interpretazione di bella marca italiana e dal punto di vista strumentale e da quello vocale.
Flavio Colusso dirige con sicura mano e pertinenza stilistica l’ottimo Gruppo di Roma che sfoggia un suono smaltato, ricco, articolato e sostenuto e un cast di cantanti di rilievo […]
La Maga Circe
Rubens Tedeschi - marzo/aprile 1988 - Opera Oggi
[…] l’interessante catalogo di Bongiovanni si arricchisce di una gemma registrata in studio: la “farsa” di Pasquale Anfossi La Maga Circe […].
Ripescata e rivista da Flavio Colusso […] aggiunge un utile e gradevole tassello col contributo di una buona esecuzione.
Radio Vaticana: tutti gli oratori del musicista
La Roma barocca dell'amico Carissimi Ivana Musiani - 1987 - Paese Sera
[…] il primo fiore all’occhiello del 1987 di Radio Vaticana è rappresentato dal ciclo di trasmissioni comprendente l’integrale degli oratori di Giacomo Carissimi […].
Flavio Colusso, che esce dalla scuola di Domenico Guàccero e Franco Evangelisti, attivo in tutti i settori della musica e dello spettacolo (direttore d’orchestra, regista, attore e cantante), ha curato la monumentale impresa, affiancato da specialisti della musica e del periodo barocchi come il M° Lino Bianchi e il prof. Oscar Mischiati. […]