Festa del Te Deum, Sant’Andrea della Valle, 2004-2011
I "colori" del Te Deum
Antonio Mazza - 06 gennaio 2012 - La voce di tutti
Era piena, l’altra sera, la basilica di Sant’Andrea della Valle. Studiosi di musica o semplici appassionati erano lì per una prima assoluta, […] “Le Opere di Misericordia”. Su committenza del napoletano Pio Monte della Misericordia è formato da otto parti o “stazioni”. […] “Esercizio spirituale concertato sull’esacordo del cielo”, si legge nel programma e, in effetti, così è, le Opere come oratorio e cantata ma, soprattutto, meditazione. Un inizio sospeso introduce al clima rarefatto, dove il brusìo delle voci ha una scansione di estrema levità, angelica si potrebbe dire, per quel suo fluttuare a mezz’aria. Una campana appena sfiorata frange questo delicato involucro sonoro, mentre la voce recitante percorre i passi evangelici ed è, tutto, di una complessa semplicità, per così dire: di una sobrietà apparente, poiché essa racchiude molti significati.| E’ il modo tipico del “mistero” medioevale e, in effetti, i lavori di Colusso mi hanno sempre fatto pensare a questa rappresentazione dove s’incontrano e dialogano cielo e terra […]. L’effetto è avvolgente, si è proiettati in una dimensione di serenità contemplativa, in virtù anche di quella sorta di sincretismo melodico che è una peculiarità del musicista, attingere al passato per riviverlo con la sensibilità del presente (ma un presente che guarda oltre le nebbie attuali). […]
Celesti armonie
Antonio Mazza - 05 gennaio 2011 - La voce di tutti
Che magnifico effetto l’interno illuminato della chiesa di Sant’Andrea della Valle, soprattutto l’abside, con i grandiosi affreschi di Mattia Preti, il Cavalier Calabrese. Un degno scenario per la tradizionale “Festa del Te Deum”, il concerto di fine anno che ha visto insieme la Cappella Musicale Theatina (qui di casa, essendo la chiesa, sin dalla sua fondazione, officiata dall’Ordine Theatino), la cappella Musicale di San Giacomo e l’Ensemble Seicentonovecento, con l’ottimo Flavio Colusso quale direttore. Una serata di profonda spiritualità e grande bellezza, poiché dedicata a due grandi della polifonia cinquecentesca, Giovanni Pierluigi da Palestrina e il suo allievo Tomas Luis de Victoria, del quale ricorre il quarto anniversario della morte. |[…] Di forte impatto emotivo è anche lo “Studio per il Te Deum Teatino I”, di Flavio Colusso, che parte dal passato per reinnestarlo nel presente ma non in modo sterile, bensì con una vena creativa dove le tonalità diverse si combinano in felici armonie. […]
Esecuzione davvero impeccabile, precisa negli interventi corali, tanto nell’addensare (Victoria) quanto nello sfumare (Palestrina), con i tre organici che la direzione di Flavio Colusso rende assolutamente all’unisono. L’effetto, lo ripeto ancora una volta, è stato di profonda spiritualità, ottimo viatico per proiettarci nell’anno nuovo senza paure. […]
Il Te Deum di Flavio Colusso
Antonio Mazza - 2 gennaio 2009 - La voce di tutti
Devo confessare che l’ascolto di musica sacra contemporanea mi ha sempre lasciato insoddisfatto, non riscontrandovi mai una perfetta struttura organica, nel senso sia di vena creativa, sia, soprattutto, di afflato interiore, forza di fede, se vogliamo chiamarla così. Non pretendo Bach o Vivaldi, sarebbe illogico, ma qualcosa che scaturisca da dentro e irrori la musica, questo sì, e difficilmente son riuscito a trovarlo (mi fermo infatti a Janàcek o Messiaen e, per il resto, diffido un po’). Sarà, probabilmente, anche questione di forma, il linguaggio musicale magari troppo innovativo che rischia di prevaricare la vena creativa, di certo a me tutto dà l’idea di una sorta di accademismo fine a se stesso. E, finalmente, mi sono ricreduto l’altra sera, in Sant’Andrea della Valle, durante un concerto di musica theatina, nell’àmbito del Festival “Venite Pastores 2008”.
Il Te Deum di Flavio Colusso è ispirato all’opera di Giacomo Puccini, del quale ricorrono i 150 anni dalla nascita, non a caso eseguito nella chiesa dove si svolge una scena del primo atto di “Tosca” (ma la Cappella Attavanti è una finzione poetica), chiesa che è titolo cardinalizio dell’Ordine dei Teatini. Prima, però, quasi come introduzione, Recondita armonia di bellezze diverse, scena lirica per tenore, voci in eco e strumenti. […]|Ma è il Te Deum - in prima assoluta - il capolavoro della serata, insieme lieve e denso, sorretto da una ispirazione che non scade mai di tono, lineare dall’inizio alla fine. E proprio l’inizio seduce, introducendo a quello che, nel fondo, ha quasi il sapore di un “mistero” medioevale, con il continuo ascendere polifonico e musicale, che crea risonanze soffuse davvero particolari. E’ questo il fascino della musica di Colusso, saper scavare nel passato ripercorrendolo però non in maniera accademica (vedi sopra), ma reinterpretandolo in chiave di sensibilità moderna. […]
Una suggestione continua, perché l’incedere liturgico del Te Deum è per nulla pedante, anzi, rivela una scrittura musicale assolutamente fluida, il cui effetto è simile alla risacca del mare, che t’avvolge come una nenia. E qui affiora la vena religiosa, un canto in crescendo che si apre in una visione totale dove si rappresenta la comunità dei fedeli, l’ “ecclesia” delle origini. In realtà proprio ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento d’incertezza storica, un messaggio recepito dal folto pubblico presente e, soprattutto, eseguito e diretto con equilibrio, senza sbavature di sorta. […] Davvero un ottimo fine d’anno musicale.