Cataldo Amodei : Scintille siciliane nella Napoli del Seicento, 2003-2010
Cappella Theatina concerto magistrale
Sergio Sciacca - 6 settembre 2010 - La Sicilia
Trionfo del barocco, splendore dell’arte, sommatoria della cultura. Difficile trovare definizioni diverse per il concerto offerto dal III Festival del Val di Noto Magie barocche per cui il direttore e creatore Antonio Marcellino è riuscito a concentrare il meglio dell’attuale panorama artistico internazionale su partiture di raffinatezza assoluta. […] Jean Nirouët, che vi ha sostenuto la parte di alto: voce capace di salire ad altezze vertiginose, e nel contempo forte di riverberi virili, con uno spirito di souplesse aggiunto al barocco esprit de finesse delle partiture) un concerto la cui locandina potrebbe costituire il programma di un semestre accademico di studi sul Seicento: tra musica e civiltà, tra artificio e natura e soprattutto, tra fede e ragione.
Non la razioncella dei dilettanti, ma il Logos dei Maestri che costruivano geometrie perfette di sonorità e preghiera, di implorazione orante e di certezze inconcusse. Allora fu fondata la nuova scienza, il nuovo teatro, si ritrovò la magnificenza del Dialogo con Dio.
Il programma è stato concentrato sui temi religiosi (risoluti, non penitenziali; assertivi, non claudicanti nel dubbio): la Litania della Vergine di Cataldo Amodei saccense di nascita, partenopeo di carriera) e le lezioni centrali della liturgia in “Cena Domini” (alfabeticamente articolate dallo Yod al Nun), di Alessandro Scarlatti fino a quello straordinario Salve Regina, che forse fu scritto dal medesimo compositore panormita. |Tutti testi di consumata bellezza, ai quali ha conferito una lucentezza abbagliante la perizia magistrale dei musici della Cappella Theatina: […] e Flavio Colusso al cembalo con delicate scansioni delle spirituali composizioni e soprattutto come direttore e concertatore di grande partecipazione emotiva: nelle pagine interpretate ha sottolineato l’impegno dinamico e le modulazioni sentimentali, facendo sentire quello che effettivamente erano e che ancora possono essere: partiture dove la bellezza disegnata da mani umani mira a raggiungere la perfezione celeste.
[…] Una serata, quella di giovedì scorso, veramente esemplare, coronata da fragorosi applausi da parte degli ascoltatori […]: quando la musica, come in questo caso, giunge al livello del capolavoro, unendo l’arte e gli stili alle più nobili pulsioni umane, è impossibile non restarne ammaliati. […]
Amodei. Le scelte Compact
Massimo Rolando Zegna - ottobre 2003 - Amadeus
[…] Il progetto prevede ricerche d’archivio, studi musicologici, la pubblicazione di una serie di Quaderni di fonti, e l’avvio di una collana discografica affidata alla Cappella Musicale Theatina diretta da Flavio Colusso. […] Ascoltiamo i salmi Confitebor tibi Domine e Laetatus sum, oltre alla Pastorale per la novena del Signore. Composizioni di cui lo stesso Colusso ha curato la revisione lavorando sui manoscritti dell’Archivio Musicale della Congregazione dell’Oratorio di Napoli. |Musica per la prima volta fissata in disco che in questa attenta interpretazione rivela un’originale dimensione del sacro: raffinata nelle soluzioni musicali e attratta dal protagonismo delle voci, eppure reclinata su sentimenti quotidiani, spesso cullanti. Musica dalla retorica avvolgente, misteriosamente epifanica, in cui anche le ornamentazioni contribuiscono a un raccolto sentimento religioso che sempre sconfina nella dolcezza.
Canti Teatini
Andrea Milanesi - dicembre 2003 - Il Giornale della Musica
Questo è il primo CD di una serie (comprendente anche altre iniziative) dedicata ai musicisti che hanno “servito” alle esigenze musicali dei Chierici Regolari Teatini, un ordine assai diffuso nel centro-sud italiano per i suoi legami storici con i Borboni. L’ultimo Maestro di Cappella dei Teatini è proprio Flavio Colusso, che qui dirige tre lavori di Cataldo Amodei, che dell’importante chiesa napoletana fluida (legata ai Padri Teatini) di S. Paolo Maggiore, fu a sua volta Maestro di Cappella. |Nella snella, scorrevole scrittura delle voci e degli archi di Amodei si intuisce un musicista che, pur conscio della crescente normalizzazione tonale, non dimentica i modelli protosecenteschi, e la loro fluidità di discorso sonoro. Da rimarcare la Pastorale, connessa alle pratiche religiose del Presepe.
Tutta la spiritualità del Seicento nei canti liturgici di Cataldo Amodei
Andrea Milanesi - 16 novembre 2003 - Avvenire
«Per capire bisogna conoscere e per conoscere bisogna andare alle fonti; andare alle fonti è bere acqua pura, fresca, genuina, vicino alle vette…». Con questa suggestiva indicazione, il Preposito Provinciale dei Teatini in Italia, padre Vincenzo Cosenza, ha tenuto a battesimo l’iniziativa discografica ed editoriale Musica Theatina, nata con l’intento di portare nuova luce sul repertorio liturgico e devozionale fiorito nel cuore della Congregazione dei Chierici Regolari Teatini.
Parole in cui non è forse errato leggere un invito di più ampio respiro, un auspicio che può arrivare anche a riguardare l’approccio tout court nei confronti dell’arte musicale nata in tempi lontani; un patrimonio da avvicinare senza preconcetti o sensi di inferiorità, lasciandosi piacevolmente sorprendere dalla dolce e poetica spiritualità di opere rimaste troppo a lungo senza voce. Come le composizioni di Cataldo Amodei (1649-1693), autore al quale è dedicato il primo dei 13 dischi previsti da questo articolato progetto […]. |Nell’interpretazione della Cappella Musicale Theatina diretta da Flavio Colusso, di Amodei sono raccolti in questo CD […] i salmi Confitebor tibi Domine e Laetatus sum, oltre alla Pastorale per la novena del Signore, opere riconducibili all’interno del genere del mottetto solistico-corale tanto in voga nell’Italia del tardo XVII secolo. Composizioni accese da una spontanea scintilla di meditazione, che forniscono un piccolo ma significativo contributo nel ridisegnare il profilo artistico e spirituale della Napoli seicentesca; e in questo, nel sottolineare soprattutto la centrale rilevanza del repertorio sacro, troppo spesso oscurato dalla più immediata fortuna tributata ai lavori di carattere profano e operistico.