Vita di Padre Raimo, Teatro San Carlo di Napoli, 2001
Una pietra miliare della musica barocca partenopea
L'esecuzione a Napoli dei "Mottetti per le Quarant'ore" di Erasmo di Bartolo
Antonio Braga - 7 novembre 2001 - L'osservatore romano
Nel Duomo di Napoli, un evento eccezionale: il ritorno dei «Mottetti per le Quarant’ore» di padre Raimo, compositore del XVII secolo, pietra miliare finora poco conosciuta della musica barocca partenopea. Tale evento, offerto dal Teatro di San Carlo in collaborazione con il Conservatorio di Musica «San Pietro a Majella» e con altre istituzioni cittadine, tra le quali la biblioteca dei Gerolomini diretta da padre Ferrara; ha attratto un folto pubblico, che ha gremito gli ampi spazi della Cattedrale napoletana, e ha plaudito a questa mistica rievocazione. […] Quattro i cori e gli organismi riuniti all’uopo […]. Per gli strumenti d’epoca, ha contribuito l’«Ensemble Seicentonovecento» diretto da Flavio Colusso, il quale ha tenuto assieme tutta la compagine di circa centocinquanta esecutori. |L’attore Mariano Rigillo, vestito da frate filippino, ha letto questa «Vita di Padre Raimo», che dà il nome al concerto. Si è aggiunta la «MDA Produzione Danza» con sei mimi che hanno «teatralizzato» la musica, che è invece intrisa di profonda concentrazione spirituale. L’esecuzione, di alto livello, ha rievocato un mondo spirituale arcaico, di enorme fascino mistico e meditativo ed ha lasciato il segno sul plaudente pubblico convenuto sotto le volte del prezioso Duomo napoletano.
Le "Quarant'ore": mottetti multimediali e non-stop spirituale
Stefano Valanzuolo - 29 ottobre 2001 - Il Mattino
[…] L’impostazione dello spettacolo non tende alla mera riproduzione dell’antico modello, immagina, invece, un contenitore teatrale all’interno del quale la parte per musica svolge un ruolo non esclusivo. Si spiega così la presenza di un recitante, l’ottimo Mariano Rigillo, che nei panni di Camillo Franco accompagna lo spettatore attraverso la memoria, leggendo documenti d’epoca resuscitati dal lavoro di Dinko Fabris. Ma un attore non basta, ed ecco allora un manipolo di mimi-ballerini aggirarsi tra i cori, assecondando le scelte registiche di Aurelio Gatti. |E’ il pegno che la bella musica di padre Raimo paga alla logica del multimediale: ma […] la musica, da sola, previene ogni ansia da horror vacui: c’è da apprezzare, infatti, l’impianto polifonico e gli equilibri tra i due cori concertanti e i due di eco; o ancora l’aggiunta filologica di fiati e percussioni (Ensemble Seicentonovecento), molto teatrale negli esiti. Flavio Colusso assolve con disinvoltura il compito non agevole di coordinare l’articolata massa sonora. [..]
Gli inediti Mottetti delle Quarantore
Sconosciuti per 4 secoli, sono stati proposti l'altra sera nel Duomo di Napoli
Virgilio Celletti - 28 ottobre 2001 - Avvenire
Quasi 400 anni per attraversare una strada e andare a riascoltare una musica che tutto merita fuorché l’oblio. I Mottetti che padre Raimo compose come edificante supporto di preghiera per la pratica delle Quarantore, erano destinati all’Oratorio napoletano dei Filippini in cui il religioso era maestro di santità prima ancora che di musica. Proprio di fronte al Duomo, dove l’altra sera se ne è offerta la prima esecuzione moderna e forse assoluta. […] Il Duomo si è riempito di una musica in cui, se la spiritualità poteva essere prevedibile, la bellezza si è rilevata quanto meno sorprendente. Siamo alle origini del barocco, ma con proiezioni di grande modernità per le soluzioni ritmiche, le successioni di accordi e i cromatismi altamente espressivi. |L’organico originale, quattro cori e quattro organi (per Napoli è il primo esempio di una policoralità già sperimentata a Roma) si è arricchito in questo caso di un tessuto orchestrale affidato all’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso, che ha guidato l’intera composita schiera di interpreti, realizzando con intuito i contenuti altamente spirituali della composizione e il suo mirabile trascolorare dall’estremamente semplice al maestoso.