Inno per soli, cori e orchestra (2008) Commissione di : Cappella Musicale Theatina (nel centocinquantesimo anniversario pucciniano) Ed. LIM, “Musica Theatina” VII, Lucca [IN PREPARAZIONE] Ed. discografica : MR Classics, 2008 (1 CD, MR07MT) S, S, A, T, B, voci bianche, 3 cori misti, org, gruppo di ottoni, orchestra. (ca. 40’)AllegatiAudio / VideoFotoPress
Le "recondite armonie" theatine di Flavio Colusso Claudio Strinati [dalla presentazione alla Partitura]
[…] la scrittura è qui un vero e proprio dialogo con Puccini di cui vengono assunte una serie di idee che diventano la struttura e la linfa vitale della nuova opera […]. Già il suono delle campane prediletto da Puccini, così tipicamente “romano”, entra naturalmente nel tessuto elaborato da Colusso quasi che i due maestri si rispondano a distanza, in maniera esplicita e misteriosa nel contempo. Da questo suono meraviglioso comincia quel processo per cui la musica sembra germogliare pianamente per invadere lo spazio sonoro animandolo della sua stessa presenza e moltiplicando gli echi che si inseguono e ascendono letteralmente verso un cielo che è nel contempo fisico e mentale. Qui lo spazio della chiesa teatina è in sé determinante quale fattore di creatività quasi condizionante sul tessuto musicale. La musica si dipana a suggerire una implicita rotazione che porta in alto avvolgendo gli ascoltatori-spettatori partecipi di un evento in corso che li vede coinvolti emotivamente e concettualmente. I musicisti sono sotto la cupola mirabile del Lanfranco e il senso della ascesa diviene elemento portante di tutta la composizione. […] La Madonna e Tosca cantano insieme e accanto a frammenti pucciniani, talvolta ben riconoscibili, talvolta più segreti, trapelano anche le note solenni e bellissime di tempi ben più antichi […] Ed eccole allora le “bellezze diverse” di cui dice Puccini che sono altrettanti spunti a salire verso il cielo della bellezza, tali da creare una vera e propria dinamica temporale su cui procede il discorso musicale complessivo. […] in questa vera e propria necessità di ascesa che rapisce l’ascoltatore e lo porta verso una patria spirituale eletta, accompagnato da suoni possenti e marcati e da suoni eterei che sfiorano il battito leggero delle ali degli angeli. […] Così nel discorso di Colusso si rimescolano i prediletti argomenti teatini quasi che un destino singolare e entro certi limiti insondabile avesse fin qui accompagnato il compositore, Maestro di Cappella teatino, nel solco di una tradizione secolare […] e ora nel più vasto e universale tema del Te Deum […]