Missa de tempore in aevum : The People united by the Name of the Lord
Ordinarium et Proprium missae (1996) Testo e Musica di F. Colusso Commissione di : Mario Dradi / RAI Ed. Musicaimmagine, Roma 1996 Ed. video : Gangamusic (1 VHS) Ed. discografica : MR Classics, 2001 (1 CD, MR 01PR) S, T, 4 voci rec., pf a 4 mani, 12 cori misti, organo, grande orchestra. (ca. 50’)AllegatiAudio / VideoFotoPress
«È urgente che un’invocazione corale salga con insistenza dalla terra verso il Cielo per implorare dall’Onnipotente, nelle cui mani stanno i destini del mondo, il grande dono della pace». (Giovanni Paolo II)
Con l’esecuzione di questo “grande affresco ecumenico-musicale” - composto in dodici lingue per 2 solisti, 4 voci recitanti, 12 cori e grande orchestra, ed eseguita per la prima volta nel 1996 con l’interpretazione di Cecilia Gasdia e José Carreras - si è voluto creare una opportunità per riunire con il canto e nella preghiera la più vasta rappresentanza dell’umanità sulla terra, costituita da dodici cantori per dodici Paese del mondo, dove il numero 12 acquista una forte valenza simbolica e spirituale.
La sequenza dei brani è quella dell’Ordinarium cui sono aggiunti un Prooemium, un “canto di pellegrinaggio” e una Litania mariana. L’impianto musicale è pensato per un organico di grandi dimensioni con parti di recitazione in più lingue (comprese il Latino, il Greco, l’Aramaico, l’Ebraico, l’Arabo). La musica è classificabile fra quelle opere di un genere oggi detto “comunicativo” cioè che intende ricucire quello strappo che si è verificato fra il pubblico - soprattutto quello dell’ambiente classico, abituato al tradizionale lirismo del canto italiano - e la scrittura musicale delle generazioni di compositori dei nostri tempi.