Opera giocosa in un atto (2011) Testo e Musica di F. Colusso Commissione di : Ensemble Seicentonovecento (nel centenario di Gian Carlo Menotti) S, Br, pf a quattro mani [versione anche con orchestra da camera]. (ca. 40’)
Personaggi / Characters KIZ, casalinga per vocazione - soprano DYB, appassionato d’opera lirica e di nuove tecnologie - baritono
La produzione scenica dello spettacolo è realizzabile nella versione con pianoforte a quattro mani o con orchestra da camera (lo stesso organico del titolo menottiano : flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno, tromba, percussioni, pianoforte, due violini, viola, violoncello, contrabbasso)AllegatiAudio / VideoFoto
L’opera in un atto Il Cellulare magico di Flavio Colusso è dedicata a Gian Carlo Menotti nel centenario della nascita (1911) e si metterà ‘in connessione’, nella stessa serata, con la celebre commedia musicale Il telefono, o “L’amour à trois” del maestro italo-americano che apprezzava l’Ensemble Seicentonovecento, da lui stesso invitato a partecipare al Festival dei due Mondi.
Insieme a KIZ (soprano), casalinga per vocazione e moglie di DYB (baritono) appassionato d’opera lirica e di nuove tecnologie, un protagonista che non è facile né ritrarre, né rendere nella sua multiforme essenza: un telefono cellulare, un oggettino che ai nostri giorni quasi tutti possiedono e ne fanno un uso ora giusto e moderato, ora lecito o anche illecito, ora necessario o voluttuario del tutto… un mezzo per collegare cose, luoghi e persone distanti (spesso anche poco), insieme riuniti dall’oggetto, anzi dalla forza ‘creatrice’ dell’oggetto stesso, che definisce uno spazio-tempo separato in cui si ritrovano a vivere i due ‘comunicanti’.
Un piccolo appartamento metropolitano, DYB è seduto al suo PC: cerca le offerte e le novità nel settore della telefonia mobile, il suo volto è illuminato dalla tipica luce azzurrina dello schermo; accende la radio che trasmette una delle sue opere preferite, il Don Giovanni di Mozart. Riceve una misteriosa telefonata cui risponde un po’ spaventato: una voce gli dice di cercare un certo modello di cellulare che ancora non è stato immesso sul mercato; entra sua moglie KIZ che lo rimprovera di stare troppo spesso a ‘giocare’. Qualche tempo dopo dalla Finlandia arriva in casa il nuovo apparecchio, acquistato seguendo il link dettato dalla voce misteriosa. Un giorno DYB domanda alla moglie dove ha messo la tuta lasciata su una sedia; lei risponde che è stesa, lavata con tanto di centrifuga e ammorbidente, mentre dentro una tasca viene rinvenuto il nuovo cellulare! Si chiama freneticamente il centro assistenza nel tentativo di salvargli la vita ma, invano: il dispositivo sembra morto. KIZ comincia a farlo in tante parti che asciuga con il phon e… con una ‘passatina’ a forno basso e aperto. Il cellulare riprende a funzionare e cominciano le strane avventure di DYB e del suo dispositivo che è diventato ‘magico’ e lo occupa in lunghe telefonate e incontri sorprendenti! KIZ si confida con le vecchie amiche Lucy e Margaret rivelando che DYB pare impazzito e che, da quando «quel maledetto coso-lì» è tornato a funzionare, il marito non sta mai in casa e quando torna racconta quelle che a lei sembrano enormi balle: che ha sentito il generale Garibaldi durante un assalto in Sicilia, il vecchio scienziato Galileo, il suo amato Mozart del quale ha potuto perfino assistere alle prove di una sua opera… Qualche tempo dopo DYB e KIZ rientrano in casa; lui ha gamba, braccio, spalla, testa e collo ingessati, tanto da somigliare in tutto e per tutto ad una statua: durante una delle sue avventure è stato aggredito e il cellulare misteriosamente rubato. È molto triste e per consolarlo KIZ gli regala un nuovo apparecchio. Il giorno dopo, mentre canticchia spensierata aggiustandosi un nuovo cappellino da cuoca, KIZ porta in tavola un pentolone di polenta che rimesta con forza; non fanno in tempo a inforcare il primo boccone che squilla da dentro il piatto di DYB il nuovo cellulare che, costernato, il povero invalido porta all’orecchio per rispondere! Si sente la voce di Mozart che, fra uno scroscio di risate gli rivela che l’idea del Cellulare Magico gli sembra uno schianto… e mentre continua a ridere sonoramente, cala il Sipario.